Il reattore numero 4 della Centrale Nucleare di Chernobyl, a 120 chilometri da Kiev in Ucraina, esplose il 26 aprile 1986. E' stata la più grande tragedia nucleare civile della storia: A 22 anni dalla catastrofe, secondo alcuni recenti studi, almeno mezzo milione di persone sono morte a causa della nube radioattiva che contaminò larga parte dell'Europa.
E le conseguenze dell'incidente, affermano gli esperti, si sentono ancora oggi. Un anniversario, ancora una volta all'insegna della 'guerra' di cifre: l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) hanno infatti da tempo stimato un massimo di 4.000 persone morte per gli effetti del disastro. Certo è che le conseguenze di Chernobyl sono, e rimarranno, difficili da dimenticare. Un dato emblematico è quello relativo alla sola 'ripulitura' del luogo del disastro: ''Studi mostrano che 34.499 persone che presero parte alla ripulitura di Chernobyl sono morte di cancro dopo la catastrofe'', affermava Nikolai Omelyanetes, vice capo della commissione nazionale per la protezione dalle radiazioni ucraina, secondo il quale, inoltre, il tasso di mortalità infantile nel Paese è aumentato fra il 20 e il 30%.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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