Attenzione a non farsi trarre in inganno: non è il solito richiamo a dimagrire, con la risaputa differenza tra il corpo "a mela" o "a pera", a seconda che la distribuzione dell'adipe prevalga sulla pancia o sui fianchi.
E' vero che lo studio appena pubblicato sul New England Journal of Medicine ribadisce come la mortalità possa essere legata all'aumento dell'adiposità, soprattutto a quella addomina-le, ma leggendo tra le righe si scopre che questo lavoro apporta importanti novità. Smentendo l'idea che più magro sia sempre meglio e sottolineando il valore del giro vita, anche quando il peso è normale o addirittura sotto la norma. Inoltre è il primo studio condotto su una popolazione di quasi 360mila persone provenienti da 9 paesi europei; altre indagini condotte in Europa avevano infatti dimensioni molto più limitate.
«La ricerca ha utilizzato l'imponente massa di dati provenienti dallo studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition)», spiega Paolo Vineis, professore ordinario di epidemiologia ambientale all'Imperial College di Londra, che ha partecipato al lavoro, «e ha dimostrato che il minor rischio di morire nei quasi dieci anni di osservazione lo avevano gli uomini con un indice di massa corporea di 25,3 e per le donne con 24,3».
Come dire, non gli obesi, ma nemmeno i troppo magri.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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