Ogni anno le malattie che potrebbero essere prevenute con un vaccino uccidono 1,4 milioni di bambini in tutto il mondo e 32 mila nella regione europea dell'Oms, dove più di 500 mila bambini rimangono non vaccinati e quindi potenzialmente vulnerabili a queste malattie.
E' partendo da questo dato che l'Oms Europa ha dato il via alla quarta edizione della Settimana europea delle vaccinazioni (dal 21 al 27 aprile), con uno slogan preciso: le vaccinazioni salvano 3 milioni di vite ogni anno, dunque 'Vaccinare ogni bambino per prevenire le malattie prevenibili e proteggere la vita umana deve diventare una priorità'. Le autorità sanitarie, dunque, invitano a riaccendere i riflettori sui rischi legati a malattie che oggi appaiono quasi debellate, ma che una scarsa copertura vaccinale potrebbe far riapparire.
Secondo gli organizzatori, infatti, le campagne di vaccinazione rischiano di diventare ''vittime del loro stesso successo: il recente drastico calo dei focolai epidemici - affermano - ha reso molte malattie un ricordo in vari Paesi Ue, riducendo così la priorità delle vaccinazioni stesse''. Dall'Irlanda alla Russia, l'Oms Europa organizzerà dunque incontri, dibattiti e mostre per evidenziare l'importanza delle vaccinazioni.
- SENZA VACCINI RISCHIO NUOVI FOCOLAI, CASO MORBILLO: Nel 2007 sono stati segnalati circa 4 mila casi di morbillo e tra il 2005 e il 2006 ci sono stati 19 decessi a causa della malattia nell'area Ue. Nonostante i ''numerosi progressi fatti dal 2002, quando l'Oms Europa sviluppò il piano strategico per l'eliminazione del morbillo, negli ultimi anni sono stati riportati grandi focolai di questa malattia'', avverte Peter Kreidl del Vaccine Preventable Disease Programme Team di Stoccolma. La bassa copertura vaccinale nei gruppi difficili da raggiungere ha infatti provocato focolai, ad esempio, nelle popolazioni rom in Italia e nei viaggiatori nel Regno Unito. Da qui la necessità di sviluppare ulteriormente la copertura vaccinale.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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