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E' guerra tra Usa e Cina sull'Eparina

Medicina Generale Redazione DottNet | 31/07/2008 17:17

Continua la guerra tra Stati Uniti e Cina per quanto riguarda un anticoagulante chiamato eparina, prodotto in Cina e largamente diffuso non solo negli Usa, ma anche nei Paesi europei, tra cui l'Italia. La Food and Drugs Administration ha certificato che all'eparina di produzione cinese possono essere ''chiaramente collegati'' 81 casi di pazienti americani morti dopo essere stati trattati con questo anticoagulante. Ne erano stati accertati finora 62.

Non solo: la FDA sostiene di aver identificato eparina contaminata in farmaci distribuiti in undici Paesi, dall'Australia al Canada, dal Giappone alla Nuova Zelanda, fino agli europei Germania, Olanda, Francia, Danimarca e Italia. Ma a Pechino respingono l'accusa. Interpellata dal New York Times, l'ambasciata cinese negli Usa ha precisato che in Cina non si è verificato alcun caso di morte che possa essere associata all'utilizzo dell'anticoagulante. Se l'eparina causa effetti collaterali imprevisti - sostiene l'ambasciata - la causa è da ricercare nel trattamento a cui la sostanza viene sottoposta una volta che giunge in America. Perchè la sostanza (che è ottenuta dalle membrane mucose degli intestini dei maiali) arriva dalla Cina in forma ''grezza'' e viene poi trasformata in farmaco anticoagulante nei rispettivi Paesi di distribuzione.

L'ambasciata ha aggiunto inoltre - informa il New York Times - che i casi di morte di cui parla la FDA si sono verificati solo negli Stati Uniti. Dal canto suo, Washington replica in questi termini: mentre in un primo tempo si riteneva che l'eparina venisse prodotta soltanto in una società cinese, la Changzhou SPL, la FDA ha accertato che le società cinesi che hanno fornito ''eparina contaminata'' sono almeno 12, e che l'hanno distribuita in 11 Paesi (tra cui l'Italia). Per questo la FDA ha mandato una lettera formale di avvertimento alla Changzhou SPL. Ma non viene precisato il nome nè delle altre società cinesi coinvolte nella filiera produttivo-commerciale della eparina contaminata, nè di quelle straniere con le quali queste società lavorano.
La FDA ha annunciato che aveva in programma ispezioni in tre città cinesi, ma di non aver ottenuto i relativi permessi dal governo cinese. Nello stesso tempo la Baxter International, la società americana che ha comprato dalla Changzou SPL gli ingredienti a base di eparina per poi vendere il prodotto finito negli Stati Uniti, ha confermato di aver effettuato test che confermano che la sostanza può comportare disfunzioni. La guerra cino-americana sull'eparina (ma anche su altri prodotti, da un dentifricio a un colorante per giocattoli) continua e si allarga fino all'Italia. Dove ha già fatto sentire i suoi effetti. All'inizio di aprile, infatti, l'Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) aveva reso noto in Italia che l'azienda Sanofi Aventis a scopo cautelativo aveva provveduto a ritirare un lotto (n.291) di un medicinale chiamato Clexane T 6000 UL. Si tratta di un anticoagulante a base di enoxaparina. Sottoposto ad analisi, il farmaco era risultato positivo a un test che aveva rilevato la presenza di ''un contaminante''.
La contaminazione dell'eparina distribuita dalla Baxter è stata un atto di sabotaggio. Lo ha detto il presidente della compagnia farmaceutica statunitense a proposito dell'anticoagulante prodotto in Cina e risultato inquinato da una sostanza allergenica.
 

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