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Gerontologi, l'Italia spende troppo poco per gli anziani

Medicina Generale Redazione DottNet | 25/11/2008 17:42

L'Italia spende solo lo 0,12% del Pil per l'assistenza agli anziani contro il 2,57% della Svezia e di altri Paesi europei; solo il 2% degli ultasessantacinquenni è in residenze sanitarie assistenziali e solo l'1% ha un'assistenza domiciliare: nessun altro Paese scende sotto il 5%.

Sono alcuni dei dati resi noti da Roberto Bernabei, presidente della Sigg, la Società italiana di gerontologia e geriatria alla vigilia del 53° Congresso nazionale di Firenze. Durante i lavori la Sigg ha proposto una nuova figura professionale negli ospedali, il 'case manager', per identificare sul territorio pazienti anziani complessi, e venire incontro ai loro bisogni sanitari e sociali. I geriatri italiani, oltre 2000 quelli iscritti alla Sigg si legge in una nota, hanno voluto intitolare il loro congresso annuale parafrasando il celebre film dei fratelli Coen 'L'Italia? Non è un paese per vecchi..' per richiamare l'attenzione ''sull'inadeguatezza del nostro Servizio sanitario nazionale a far fronte ai problemi assistenziali degli anziani'', aggiunge Bernabei che sottolinea come l'Italia sia il Paese più vecchio del mondo dal momento che oltre il 20% della popolazione ha superato i 65 anni.

''Siamo inoltre il paese Ocse con la minore percentuale di popolazione impiegata nella fascia di età 55-64 anni e questo anche per effetto dei pensionamenti anticipati: viene quindi spontaneo interrogarsi su chi sosterrà il peso di una popolazione sempre più anziana?'', si chiede il presidente della Sigg. Durante i lavori del Congresso i geriatri hanno proposto poi al ministero della Salute di creare nei Pronto soccorso un codice diverso, il 'codice argento' accanto ai tradizionali rosso, giallo, verde e bianco, con l'obiettivo di venire incontro ai bisogni degli anziani visto che è ormai dimostrato che per la gestione di un ''paziente complesso'' e fondamentale la metodologia della ''valutazione multidimensionale.
I dati più recenti confermano che grazie a questa ''si è riusciti ad abbattere in maniera considerevole la mortalità intraospedaliera dei malati internistici o ortopedici'': quando la frattura di anca viene affrontata congiuntamente da ortopedico e geriatra la mortalità si riduce del 50%. Per quanto riguarda lo studio dei meccanismi che stanno alla base dell'invecchiamento gli ultimissimi dati presentati al Congresso sembrano dare un ruolo chiave all'infiammazione, il cosiddetto 'Inflammaging'. Dibattute anche le novità diagnostiche e terapeutiche sulle principali malattie che colpiscono gli anziani quali l'Alzheimer, l'ictus, l'osteoporosi, il diabete, la depressione, l'ipertensione, lo scompenso cardiaco,l'ipertrofia prostatica e l'artrosi. Ma anche i temi connessi alla riabilitazione geriatrica, al ruolo dell'esercizio fisico, alla corretta nutrizione, al trattamento del dolore, all'assistenza odontoiatrica.

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