Medicina Generale
Medicina Generale
Canali Minisiti ECM

Al via l'osservatorio e-care

Medicina Generale Redazione DottNet | 25/11/2008 19:23

Tutela della salute e promozione di nuove forme di partecipazione dei cittadini: è l'obbiettivo del nuovo Osservatorio Nazionale per la valutazione e il monitoraggio delle reti e-care, ovvero quelle reti sociali aperte agli utenti che forniscono comunicazione per l'assistenza home care.

 L'Osservatorio e il relativo portale on line - promossi dal ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali e realizzati dalla società CUP 2000 e dalle Regioni Emilia Romagna, Campania, Liguria, Marche, Toscana - sono stati presentati stamane ad Arezzo in apertura del 3/o Forum europeo sul risk management in sanità alla presenza del ministro del Welfare Maurizio Sacconi. Il ministro ha sottolineato l'importanza di utilizzare l'information communication technology ''per favorire la presa in carico dei cittadini. Le tecnologie - ha aggiunto - devono essere al servizio della persona soprattutto quando si parla di servizi socio-sanitari''. Sacconi ha definito l'Osservatorio un ''esempio di buone pratiche per fare evolvere i modelli più arretrati''. Il progetto mette on line tutte le esperienze e-care che utilizzano le reti per l'assistenza sanitaria e socio-sanitaria home care al cittadino.

Sono state censite oltre 700 reti di Telemedecina e teleassistenza, informazione e socialnetwork , di cui oltre 400 operanti sul territorio nazionale, che assistono il cittadino, lo informano, gli facilitano l'accesso ai servizi, lo tengono monitorato. Reti che utilizzano banche dati, dossier socio sanitari e, in prospettiva, il Fascicolo Sanitario Personale. ''Abbiamo catalogato e censito - ha spiegato Lidia Di Minco, referente di progetto - i progetti e-health/e-care secondo la scienza delle reti, mettendo a punto le buone pratiche e indicatori di valutazione condivisi, con l'obiettivo di sviluppare un network tra le istituzioni e gli operatori che realizzano progetti e-care sul territorio nazionale.
E' stata costruita una 'semantica delle reti Internet' per la sanità e un moderno sistema di catalogazione che distingue tra reti aperte ai cittadini e reti chiuse, al servizio della sola governante di sistema''. ''Dalla ricerca - ha detto Mauro Moruzzi, capo progetto e DG di CUP 2000 - emerge che non esiste ancora, in Italia, una vera e propria cultura delle reti e-care/e-health (internet) per la sanità. Spesso si confonde Google e gli svariati siti per dare consigli con le potenzialità di un uso strutturale di Internet per una nuova dimensione del rapporto medico-cittadino basato sula comunicazione elettronica e multimediale''. Internet e le reti, hanno sottolineato i ricercatori, possono rappresentare un'opportunità straordinaria per introdurre innovazione ed efficienza nel Servizio Sanitario Nazionale; per favorire un ulteriore sviluppo del sistema integrato socio-sanitario. hL'Osservatorio si trova all'indirizzo https://www.onecare.cup2000.it e presto sarà accessibile anche attraverso il portale del Ministero e da quelli delle Regioni.

Commenti

I Correlati

"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"

"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"

Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”

Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa

Ti potrebbero interessare

"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"

"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"

Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”

Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa