Degenti che vengono, degenti che vanno e poi ritornano. Ma il risultato è che i rimborsi per il loro ricovero arrivavano a 55, tra ospedali e case di cura che avrebbero raggirato la Regione Piemonte con un sistema semplice che è stato però scoperto dalla Guardia di Finanza.
La Regione, che adesso si prepara a costituirsi nell'eventuale giudizio e a vedersi risarcire i danni, eroga contributi alle strutture sanitarie presso le quali sono ricoverati i pazienti. Ma dopo il 60/o giorno il rimborso viene decurtato del 40%. Lo stratagemma usato per avere i rimborsi ''pieni'' sarebbe stato invece questo: in prossimità della scadenza del fatidico sessantesimo giorno il paziente veniva dimesso, restava a casa qualche giorno, poi veniva ancora ricoverato nella stessa struttura o in un'altra ad essa collegata. Un ricovero nuovo di zecca, dunque, in base al quale il contributo della Regione tornava ad essere pieno e non decurtato del 40% come nel caso in cui la degenza fosse proseguita oltre i due mesi.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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