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Genetica: studiare il Dna contando le sue perle, tecnica italiana

Medicina Generale Redazione DottNet | 05/12/2008 13:08

Analizzare con velocità e precisione le 'perle' che compongono la lunga collana del Dna, per fotografare difetti genetici responsabili di molte malattie umane: dal cancro alle patologie neurodegenerative. E' la promessa del Multi Layer Model, un metodo computazionale a firma italiana sviluppato all'università di Palermo da Vito di Gesù (Dipartimento di matematica e applicazioni) in collaborazione con Davide Corona, ricercatore dell'Istituto Telethon Dulbecco, sostenuto da Telethon e Fondazione Giovanni Armenise-Harvard.

Uno studio multidisciplinare in cui la scienza dei numeri si sposa con quella della vita, pubblicato su 'Genetics'. La nuova tecnica - spiega una nota di Telethon - sarà velocissima e permetterà di localizzare con esattezza i nucleosomi, una sorta di rocchetti proteici attorno ai quali si avvolge quel lungo filo che è il Dna. Il patrimonio genetico presente nelle nostre cellule è infatti organizzato in 'bobine' ripetute in modo regolare, secondo una struttura che ricorda appunto una collana di perle dove il filo è il Dna e i nucleosomi sono le sferette-gioiello.

Un trucco architettato da madre natura per due motivi. Innanzitutto permette di impacchettare in un piccolissimo nucleo (circa 6 micrometri di diametro, 6 millesimi di millimetro) una molecola che se fosse srotolata arriverebbe a due metri di lunghezza. Nello stesso tempo, l'impacchettamento del Dna su se stesso regola in modo molto rigoroso quali geni debbano essere accessibili, e quindi 'letti', e quali debbano rimanere 'silenziosi'.
 

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