E' ereditario il 5% dei casi di cancro del colon retto, colpa di mutazioni genetiche in gran parte identificate. Mutazioni che possono essere scovate grazie ai test genetici, sottoponendo i 'candidati' al tumore a esami di controllo e interventi mirati, per prendere la malattia in tempo. La prevenzione si conferma, a maggior ragione in questi casi, la parola d'ordine: è il messaggio dell'Associazione italiana per lo studio della familiarità ed ereditarietà dei tumori gastrointestinali (Aifeg).
L’evento riunisce a Roma, per il VII Congresso nazionale sui tumori colonrettali ereditari, oncologi, gastroenterologi, genetisti, biologi molecolari e anche dermatologi. Specialisti di branche diverse, coalizzati contro uno dei tumori dai numeri in costante aumento.
Il cancro del colon retto è il secondo per incidenza nell'intera popolazione italiana, con 24.289 casi negli uomini e 17.307 nelle donne al 2005. Di questi, il 5% dei casi è ereditario: a favorirne lo sviluppo sono, in età giovanile, poliposi adenomatosa familiare (Fap), la cui insorgenza è concentrata intorno ai 25 anni, e il tumoreereditario non poliposico o sindrome di Lynch, che compare in genere sui 40 anni di età. Lo studio delle patologie ereditarie che predispongono ai tumori gastrointestinali, sottolineano gli esperti, può condurre alla comprensione dei meccanismi molecolari di questa temibile neoplasia.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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