Il futuro delle cure primarie sono le aggregazioni. Lo si legge nella Relazione sullo Stato Sanitario del Paese, sottolineando date, tempi e luoghi di attuazione
Il futuro, si legge nella Relazione sullo stato sanitario del Paese (clicca qui per scaricare il documento completo) sono le Aft e Uccp che vedono in campo 43 progetti in 15 Regioni. Il riordino delle cure primarie, introdotto dalla legge n. 189/2012, prevede l’obbligatorietà dell’istituzione di forme aggregative mono professionale e multi-professionale (Aggregazioni Funzionali Territoriali, AFT; Unità Complesse di Cure Primarie, UCCP) tra Mmg in tutte le loro funzioni, PLS, specialisti ambulatoriali e altre professionalità sanitarie presenti sul territorio anche al fine di consentire l’offerta attiva di prestazioni e servizi, la presa in carico globale, tempestiva e unitaria dell’assistito, la continuità dell’assistenza tutti i giorni della settimana per tutto l’arco della giornata. Per dare concreta attuazione alla legge occorre che siano siglati i nuovi Accordi collettivi nazionali e nel corso del 2013 si è lavorato all’elaborazione dell’Atto di indirizzo per la medicina convenzionata, licenziato dal Comitato di settore Regioni-Sanità, nella seduta del 12 febbraio 2014, propedeutico all’emanazione degli stessi. In tema di assistenza primaria, con l’Accordo Stato-Regioni del 22 novembre 2012 la programmazione nazionale ha previsto, per l’anno 2012, l’individuazione di fondi dedicati alla presentazione di specifici progetti regionali, in attuazione agli indirizzi programmatori del Psn.
In questo ambito sono stati elaborati, in materia di Assistenza Primaria, 43 progetti finalizzati alla riqualificazione dell’assistenza territoriale, elaborati da 15 Regioni.
Fonte: ministero della Salute
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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