Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è stato finalmente pubblicato l’apposito modello per richiedere il beneficio del “bonus fiscale” di € 150, che deve essere utilizzato da coloro che non lo hanno ricevuto nel dicembre scorso da parte del sostituto d’imposta (datore di lavoro o Ente che paga la pensione).
Questo particolare emolumento è stato previsto dall’art. 44 del Decreto Legge n. 159/07, convertito nella Legge n. 222/07.
Come si ricorderà, hanno diritto al bonus tutti i cittadini la cui imposta netta dovuta per l’anno d’imposta 2006 sia risultata pari a zero. Ne hanno altresì diritto anche tutti i familiari fiscalmente a carico, sempre con riferimento all’anno d’imposta 2006.
La Fondazione Enpam ha corrisposto questo beneficio unitamente al rateo di pensione di gennaio 2006, ma, dal momento che gli archivi anagrafici sono in corso di ristrutturazione, per evitare di liquidare importi non dovuti, si è limitata a pagare i soli titolari di pensione, escludendo i familiari.
Proprio per questi soggetti è dunque ora possibile utilizzare il modulo, reperibile, completo delle relative istruzioni, sul sito www.
• Soggetti che possono utilizzare il modello. Sono esclusivamente i pensionati esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi per l’anno 2007.
• Termini e modalità di presentazione. Il modello deve essere presentato, a decorrere dal 2 maggio ed entro il 31 luglio 2008, esclusivamente in via telematica, direttamente dal contribuente ovvero tramite soggetti incaricati (CAF, associazioni di categoria, commercialisti abilitati).
Cisl, liste d’attesa: uno scandalo italiano
29-05-2008
Fino a 540 giorni per una mammografia in Puglia, fino a 365 per una visita neurologica in Veneto, dove per una visita urologica si può aspettare fino a quattro mesi. Se si parla di liste di attesa non esiste più la divisione tra regioni 'buone' e 'cattive', ma in quasi tutte c'è qualche situazione critica.
Lo afferma un rapporto della Federazione pensionati della Cisl presentato a Roma, secondo cui i tempi di attesa in alcune strutture raggiungono 177 giorni per una visita ortopedica, 365 giorni per una visita neurologica e 540 giorni per una mammografia. ''Le liste d'attesa sono un problema in tutte le regioni, anche in quelle considerate d'eccellenza - spiega Sandro Loschi, della segreteria Fnp-Cisl - e le vittime sono gli anziani e i poveri, quelli cioè che non si possono permettere di pagare per evitare le code''. Dall'indagine, effettuata dalle sedi locali del sindacato telefonando materialmente ai centri di prenotazione, emerge una situazione a macchia di leopardo sia dal punto di vista del territorio che anche della singola prestazione all'interno della stessa regione. L'unica a non presentare apparentemente situazioni critiche è la Toscana, mentre ad esempio in Emilia Romagna situazioni critiche si hanno per mammografie e visite neurologiche, per cui si può aspettare più di tre mesi. ''Questi problemi ci sono anche negli altri paesi europei - spiega Loschi - segno che nessuno ha la bacchetta magica per risolverli. Serve però un cambiamento totale di impostazione per risolvere il problema''. mesi. Ecco i dati principali che emergono dal rapporto, in cui si è indagato sulle liste d'attesa delle principali visite specialistiche. MAMMOGRAFIE: proprio questo esame ha le maggiori criticità: sono stati riscontrati tempi di attesa massimi di 540 giorni in Puglia, ma anche di 195 in Trentino, di 473 in Basilicata ma anche di 347 in Liguria. Meno di due settimane di attesa massima in Friuli, Toscana, Val D'Aosta.
- VISITE UROLOGICHE: anche in questo campo ci sono liste molto lunghe in diverse regioni: in Veneto fino a 240 giorni, 217 in Friuli, 210 in Basilicata. Dall'altra parte della classifica Puglia, Sicilia e Toscana, dove sono stati riscontrati tempi di attesa inferiori a una settimana.
- ECOGRAFIE: fino a 303 giorni di attesa nel Lazio, 173 nelle Marche e 117 in Liguria. Questi i peggiori risultati per quanto riguarda le mammografie.
- ALTRE: situazioni critiche sono state trovate anche per le altre visite specialistiche. Ad esempio in Veneto si può aspettare più di un anno per una visita neurologica, nelle Marche 158 per una visita chirurgica e 150 per una ortopedica.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
Commenti