Come noto, con provvedimenti n. 56/07 e n. 26/08 il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Enpam ha deliberato la riammissione nei termini per la domanda di accesso alla contribuzione ridotta presso la “Quota B” del Fondo Generale per tutti quei soggetti che, interpretando erroneamente la vigente normativa previdenziale, avevano in buona fede considerato i compensi percepiti come non soggetti a contribuzione.
Si tratta in massima parte di medici dipendenti, i quali negli anni dal 2002 in poi avevano svolto attività intramuraria per conto dell’ospedale; pur avendo superato il tetto di reddito libero professionale coperto dal contributo minimo obbligatorio all’Enpam (circa 9.000 euro annui), essi credevano erroneamente di aver già assolto ai propri obblighi tramite il versamento previdenziale Inpdap, che invece riguardava soltanto lo stipendio ordinario.
Con queste delibere, pur non essendo esonerati dalle sanzioni per l’evasione contributiva, gli interessati hanno potuto vederle calcolate su importi molto più ridotti (2% anziché 12,50%).
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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