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Molinette, supporto psicologico ai dipendenti in crisi

Medicina Generale Redazione DottNet | 01/08/2008 09:43

Povertà, disagio sociale e problemi psicologici non guardano in faccia a nessuno e non risparmiano neanche chi è chiamato, per mestiere, ad aiutare gli altri. All'ospedale Molinette di Torino, uno dei più grandi d'Italia, nascerà un servizio per dare un supporto ai dipendenti in crisi: quelli stressati, depressi, schiacciati dai problemi familiari o dai debiti, oppure con la sindrome del burn out, che affligge chi vive come se fossero propri i guai di chi assiste per lavoro. Il fenomeno, negli ultimi tempi, si è accentuato.

''Non solo aumenta il numero di lavoratori che chiede un sostegno psicologico - dice il direttore generale dell'azienda ospedaliera S. Giovanni Battista-Molinette, Giuseppe Galanzino - ma si sono moltiplicate anche le richieste di aiuto economico, a dimostrazione che stanno crescendo le situazioni di impoverimento tra i nostri dipendenti''. Dei 5.400 medici e infermieri che lavorano nell'ospedale, ben 1.361 hanno contratto debiti (la metà con società finanziarie) e, attraverso la formula della cessione del quinto, hanno chiesto che l'azienda versi una parte del loro stipendio direttamente ai creditori. Inoltre, secondo studi del Dipartimento di psicologia del lavoro dell'Università di Torino, almeno il 5% degli addetti ha un disperato bisogno di un supporto medico per problemi mentali.

Il disagio è stato confermato anche dal consigliere di fiducia del Comitato Pari Opportunità dell'azienda ospedaliera, Mario Garavelli. Per questo è stato istituito, in via sperimentale, uno sportello di counselling per i dipendenti in difficoltà. Il servizio partirà a settembre. A breve inizieranno incontri individuali per promuovere l'iniziativa, soprattutto nei reparti più a rischio. Questa fase preliminare servirà anche a monitorare le condizioni di vita dei dipendenti e a dare una dimensione esatta al fenomeno.
A gestire lo sportello di primo aiuto sarà l'Ufficio relazioni con il pubblico, che raccoglierà le istanze di disagio e avvierà azioni di tipo pre-psicoterapeutico. I casi più complessi verranno inviati a un servizio di secondo livello, gestito dalla Psicologia clinica del Dipartimento di psichiatria diretto da Filippo Bogetto, mentre i dipendenti ''strozzati'' dai creditori saranno dirottati verso uno sportello antiusura creato ad hoc. Ai dipendenti che ricorrono a questo servizio aziendale, ovviamente, viene garantito il rispetto della privacy. Anche perchè, dietro ogni lavoratore in crisi, c'è una situazione complessa, che spesso riguarda la famiglia e gli affetti. Ben trenta dipendenti, ad esempio, in seguito a cause giudiziarie non percepiscono alcuno stipendio, perchè interamente pignorato. Nel progetto, che è stato presentato ai rappresentanti sindacali, per la parte economica sono stati coinvolti lo sportello antiusura della Fondazione Crt, l'Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo e la Fondazione S. Matteo. Ma è allo studio anche l'ipotesi di creare un apposito fondo aziendale.

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