''Una tassa locale di un euro su ogni pacchetto di sigarette venduto, per finanziare un progetto di ricerca che ci faccia sapere qual è la migliore strategia per far sì che i giovani non diventino fumatori''.
E' la proposta di Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri, formulata a Milano al termine dell'incontro promosso dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) per presentare la Giornata Mondiale Senza Tabacco (il prossimo 31 maggio) che quest' anno l'Organizzazione Mondiale della Sanità dedica ai giovani. E in Italia, il problema del fumo è un'emergenza che riguarda - secondo una ricerca dell'Istituto Doxa i cui dati sono stati presentati stamani - circa un milione e mezzo di ragazzi con un' età compresa tra i 15 e i 24 anni. Circa 140 mila giovanissimi tra i 15 e i 17 anni fumano ogni giorno mediamente 10 sigarette: la prima sigaretta viene accesa nel 34% dei casi entro i 15 anni, la metà dei giovani inizia a fumare tra i 15 e i 17 anni e solo il 16% tra i 18 e i 24 anni.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
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Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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