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La Corte Europea boccia i ricorsi contro la sentenza per Eluana

Medicina Generale Redazione DottNet | 23/12/2008 19:01

Irricevibili per mancanza dei necessari presupposti: questa, in sostanza, la motivazione con la quale la Corte europea per i diritti dell'uomo di Strasburgo ha bocciato i ricorsi presentati da privati cittadini e associazioni cattoliche contro la sentenza con la quale è stata autorizzata la sospensione dell'idratazione e del nutrimento di Eluana Englaro.

I giudici di Strasburgo hanno respinto su tutta la linea le tesi dei ricorrenti. Innanzitutto essi ''non hanno alcun legame diretto'' con la persona in coma dal 1992. Ma soprattutto non hanno fornito prove ed elementi sufficienti per dimostrare che lo Stato italiano è venuto meno, con la sentenza della Corte d'appello di Milano, alla tutela dei loro diritti alla vita e a un processo equo, nonchè al divieto di trattamenti inumani o degradanti. Quello di Eluana Englaro, per i giudici di Strasburgo, è quindi un caso a sè stante che riguarda solo le persone e i fatti oggetto della sentenza. ''Affinchè un ricorrente possa dichiararsi vittima - si legge nel comunicato con cui la Corte ha reso nota la sua decisione sulle otto cause prese in esame - occorre produrre indizi ragionevoli e convincenti'' che dimostrino la probabilità di subire un danno personale.

''Semplici sospetti o congetture non sono sufficienti''. E i ricorrenti, nel caso specifico, ''non hanno soddisfatto questa condizione''. Secondo la Corte, se i giudici italiani dovessero pronunciarsi sul mantenimento di trattamenti medici ai ricorrenti ''non potrebbero ignorare nè la volontà dei malati espressa attraverso i loro tutori - che hanno chiaramente preso posizione in difesa al diritto alla vita dei loro congiunti - nè i pareri dei medici specialisti''. ''Così come la Corte d'appello di Milano ha fatto nel caso Englaro, l'autorità giudiziaria - si legge ancora nel comunicato - dovrebbe seguire, nell'analisi dei fatti, i criteri fissati dalla Corte di cassazione con la sentenza del 16 ottobre 2007''.
Inoltre, poichè la decisione della Corte d'appello di Milano non impedisce in alcun modo a privati cittadini di continuare a portare avanti la loro causa, per i giudici di Strasburgo le associazioni non possono sostituirsi a loro e ''non possono essere considerate vittime'' di presunte violazioni dei diritti sanciti dalla Convenzione europea sui diritti umani. Quindi anche i loro ricorsi ''sono dichiarati irricevibili''. ''Mi auguro che ora il governo desista dall'accanimento politico e burocratico nei confronti della famiglia Englaro'', ha detto il deputato del Pdl Benedetto Della Vedova dopo aver appreso della decisione della Corte europea. E Piero Colussi (Idv) è tornato a criticare l'intervento del ministro Sacconi. Il presidente del'Udc Rocco Buttiglione si è invece detto ''addolorato'' dalla sentenza della Corte e dalle sue motivazioni, mentre il segretario del Pri, Francesco Nucara, ha sottolineato che Sacconi ''farebbe bene a ritirare la sua circolare''. Anche per il presidente del Consiglio Friuli Venezia Giulia, Edouard Ballaman, (Lega nord) ''l'intervento del governo è stato un errore e il presidente della Regione, Renzo Tondo, si è augurato che sul caso Eluana ''la pausa natalizia possa essere utile a tutti''.

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