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Fumo 2/ In Italia meno sigarette. In aumento però gli irriducibili

Medicina Generale Redazione DottNet | 01/08/2008 09:47

Gli italiani fumano un pò di meno, ma aumentano i forti fumatori. Lo dicono i dati dell'indagine Doxa, fatta per conto dell'Istituto superiore di sanità (Iss) in collaborazione col Mario Negri e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt). Oggi in Italia - ha detto Piergiorgio Zuccaro, direttore dell'Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell'ISS - i fumatori sono 11,2 milioni, contro gli 11,8 milioni dell'anno scorso.

Fuma il 26,4% degli uomini (6,5 milioni) e il 17,9% delle donne (4,7). L'età media a cui gli italiani accendono la prima sigaretta è 17,4 anni. Ma Zuccaro osserva che il problema resta prioritario: sale infatti al 36% (dal 31,9 del 2007) la percentuale dei fumatori che fumano più di un pacchetto al giorno. E il fumo resta la prima causa di morte evitabile. I costi che ricadono sul Sistema sanitario nazionale derivanti dalle malattie fumo-correlate (malattie cardiovascolari, respiratorie, tumori polmonari) sono di 6 miliardi di euro. Nell'anno in cui l'OMS dedica la giornata mondiale senza tabacco ai giovani, 'Tobacco Free Youth', anche la ricerca Doxa fa notare che il problema-fumo è un'emergenza che riguarda un milione e mezzo di giovani fra i 15 e i 24 anni e circa 140 mila giovanissimi tra 15 e 17 anni che fumano ogni giorno mediamente 10 sigarette. E la prima sigaretta la si accende nel 34% dei casi entro i 15 anni.

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