L'insonnia costa cara a chi ne soffre ma sono alte anche le perdite in termini di giornate di lavoro perse e produttività nazionale ridotta. E chi disperatamente è alla ricerca di una notte di riposo si rivolge troppo spesso all'alcol piuttosto che alle cure adatte.
In totale l'insonnia, che solo in Italia colpisce 12 milioni di persone in modo più o meno grave, costa fino all'uno per cento del Pil di un paese. Più precisamente, secondo uno studio canadese guidato da Meagan Daley, psicologo dell'Universite Laval di Quebec, pubblicato sulla rivista Sleep emerge che la perdita di produttività per anno e per individuo che soffre di insonnia è pari a 27,6 giorni lavorativi, mentre le assenze dal lavoro sono pari a quasi quattro giorni e mezzo l'anno. Il 75% dei costi sociali complessivi e' rappresentato proprio dalle spese in termini di riduzione di produttività e perdita di giorni di lavoro, mentre affidarsi a cure mediche e farmaci specifici farebbe risparmiare molti soldi. I dati fanno parte di uno studio epidemiologico che ha coinvolto circa mille volontari con un'età media di 43,7 anni che hanno risposto ad un questionario sul sonno.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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