E' italiano il primo defibrillatore ''senza fili'', in grado cioè di correggere il battito impazzito del cuore senza la necessità di impiantare cateteri. Il nuovo dispositivo si applica infatti sottopelle e i primi defibrillatori non invasivi sono stati impiantati in 14 pazienti in Italia, Nuova Zelanda e Olanda nella sperimentazione clinica appena partita. Lo studio, che coinvolgerà 320 pazienti in tutto il mondo, dovrebbe concludersi nella seconda metà dell'anno.
Il primo impianto è stato eseguito il 15 dicembre scorso in Nuova Zelanda, nell'ospedale di Auckland, mentre il primo impianto in Europa risale al 17 dicembre scorso ed e' stato eseguito nel policlinico San Donato di Milano dallo stesso ideatore del dispositivo, Riccardo Cappato, direttore del Centro di Aritmologia del policlinico San Donato e presidente della Società Europea di Aritmologia. Sempre a Milano, nei giorni successivi sono stati eseguiti altri due interventi, quindi altri sette ad Auckland e tre in Olanda, nell'università di Rotterdam. ''Tutti i pazienti - dice Cappato - hanno ripreso la loro vita normale e stanno bene.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
Commenti