Le nuove linee guida sulla legge 40 per la procreazione medicalmente assistita, emanate dall'ex Ministro Livia Turco e la cui principale novità è rappresentata dalla possibilità di effettuare la diagnosi preimpianto sull'embrione, hanno solo quindici giorni di vita, ma già rischiano di essere messe in soffitta.
Il decreto che aggiorna le linee guida è stato infatti firmato da Turco lo scorso 30 aprile, ma la scorsa settimana il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi ha annunciato: ''Le cambieremo''. Parole che hanno suscitato una immediata polemica. ''La volontà di questa maggioranza - ha affermato Giovanardi a margine di un convegno - è di cambiare la circolare della Turco che in quanto circolare non può modificare una cosa che il Parlamento italiano ha approvato e un referendum popolare ha confermato''. Pronta la replica di Livia Turco: ''Quella che lui chiama una circolare - puntualizza - è solo l'applicazione scrupolosa dell'articolo 7 della legge 40. Un sottosegretario oltre ad applicare la legge, deve tenere conto dei pronunciamenti dei giudici e la sentenza del Tar del Lazio non mi pare uno scherzo''.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
Commenti