I dettagli dell'accordo tra Sisac e medicina convenzionata. La bozza completa scaricabile da Dottnet
Adesione obbligatoria alle Aft, le Aggregazioni funzionali territoriali, per tutti i medici di famiglia. E partecipazione altrettanto obbligata anche alle attività dell’Uccp (l’Unità complessa di cure primarie) di riferimento, che le Regioni apriranno «prioritariamente» nelle «zone territoriali a elevata densità di popolazione, salvaguardando comunque il principio dell’equità di accesso alle cure». Sono i passaggi principali della bozza di convenzione della Sisac (clicca qui per scaricare il testo completo) che il prossimo 15 giugno il coordinatore della Sisac Vincenzo Pomo presenterà ufficialmente ai sindacati. L’“Ipotesi di Acn per la disciplina dei rapporti con i Medici di medicina generale”, questo il termine esatto della convenzione, nasce, come riporta il Sole24ore, dalla legge Balduzzi (la 189/2012) che ha previsto l’istituzione ufficiale delle Aft (Aggregazioni funzionali territoriali) e delle Uccp (Unità complesse di cure primarie) e i conseguenti obblighi per i Mmg, tenuti ad aderire alle nuove forme organizzative e al sistema informativo regionale e nazionale.
Ma il testo guarda anche all’articolo 5 del Patto per la salute 2014-2016, che della “Balduzzi” era naturale continuazione, per precisare che «la natura del collegamento tra Aft e Uccp dev’essere di tipo funzionale e che la Uccp è parte fondamentale e integrante del distretto». Una volta istituite dalle Regioni, Aft e Uccp sostituiranno tutte le forme organizzative e associative esistenti. Per la parte economica - «maggiore consistenza da attribuire alla parte variabile del compenso» - e per il quadro sanzionatorio - per il quale si prevede «un più adeguato approccio», infine, le fonti sono il Dlgs 150/2009 e le leggi Finanziarie 111/ 2011 e 135/ 2012.
Tra le novità sancite nelle 127 pagine della bozza di Accordo, la creazione del ruolo unico di cure primarie (attività a ciclo di scelta e su base oraria) dove confluiranno i medici dell’assistenza primaria e della continuità assistenziale. In un contensto di profonda rivoluzione delle cure sul territorio, ferme ancora oggi all’Acn del 2005, il medico di medicina generale «esercita un’attività libero-professionale operante in regime di parasubordinazionenell’ambito del Ssn per il perseguimento delle finalità dello stesso Ssn».
Altra innovazione, quella continuità h16 che tante polemiche continua a suscitare nel dibattito tra sindacati, Regioni e ministero. A disciplinare l’integrazione oraria nell’ambito del ruolo unico è l’articolo 39 della bozza di Acn: il medico di cure primarie a rapporto orario supporta e integra l’attività dei medici a ciclo di scelta e fornisce prestazioni ambulatoriali e domiciliari nella fascia oraria 8-24.
fonte: sole24ore, fimmg
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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