Il 16 dicembre 2008, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi firma un atto di indirizzo per le Regioni che, in pratica, impedisce in tutte le strutture del Sistema sanitario nazionale la sospensione dei trattamenti di nutrizione e idratazione artificiale ai pazienti in stato vegetativo, definendo tale ipotesi ''illegale''.
E' proprio tale provvedimento che ha fatto recedere la Clinica 'Città di Udine' dalla disponibilità inizialmente espressa ad accogliere la donna, in stato vegetativo persistente da 17 anni e per al quale la Corte di appello di Milano ha autorizzato il distacco del sondino per l'alimentazione artificiale. L'atto, aveva spiegato il ministro, ha l'obiettivo di ''garantire a qualunque persona diversamente abile il diritto alla nutrizione e idratazione'' in tutte le strutture del Servizio sanitario nazionale: nessuna struttura del Ssn, chiarisce Sacconi, è abilitata a procedere alla sospensione di alimentazione e idratazione artificiali nel caso di pazienti in stato vegetativo, perchè questo ''sarebbe contro la legge''.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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