Cassazione, la Commissione tributaria regionale deve valutare il minimo indispensabile di personale e struttura
Medicina di gruppo, il giudice di merito deve valutare se la struttura ed il personale utilizzato dai medici di base per lo svolgimento dell’attività eccedano quel minimo indispensabile oltre il quale si entra nell’alveo dell’IRAP: lo ribadisce la Cassazione, con la sentenza del 19 ottobre 2016, n. 21128. Gli Ermellini hanno accolto il ricorso delle Entrate, rimandando il tutto ad un nuovo giudizio di merito. In pratica, il Fisco ricorreva contro un medico convenzionato con il SSN, che svolgeva attività in forma associata e con l’ausilio non occasionale di personale dipendente. La CTR aveva negato l’imposizione all’IRAP, in quanto il medico apparteneva ad una struttura organizzata, insieme ad altri tre colleghi, ed operava nella forma della medicina di gruppo; osservavano i giudici territoriali che “se fossimo davanti ad un normale libero professionista, l’IRAP sarebbe sicuramente dovuta”, ma nel caso in esame si discuteva di attività medica sottoposta a regime di convenzione con il SSN, e dunque “l’apparato organizzativo e di risorse umane eventualmente a disposizione del medico nulla aggiunge, sotto il profilo della capacità produttiva”.
Recentemente, l’argomento è stato per ben tre volte trattato dalle Sezioni Unite (sentenze nn. 7291, 7371 e 9451 del 2016). Ebbene, la Cassazione ha spiegato che “con riguardo all’IRAP, la disponibilità, da parte dei medici di medicina generale convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale, di uno studio, avente le caratteristiche e dotato delle attrezzature indicate nell’art. 22 dell’Accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale, reso esecutivo don il D.
fonte: fiscopiù
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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