Il problema riguarda metà della popolazione italiana
Riconoscere l'obesità come una malattia cronica, inserendo la cura nei Livelli Essenziali di Assistenza. Ma anche prevedere nelle visite dei medici di famiglia la misura della circonferenza vita e informazioni sul rischio dell'eccesso di grasso addominale. Sono alcune delle misure urgenti richieste dal primo position paper di esperti in materia, presentato oggi presso il Ministero della Salute. Il documento multidisciplinare, realizzato dal Centro di Studio e Ricerca sull'Obesità dell'Università Statale di Milano, vede la collaborazione delle principali società scientifiche in materia ed esperti in ambito economico.
I chili di troppo sono un problema di salute che riguarda metà della popolazione italiana. "In Italia - spiega Michele Carruba, direttore del Centro sull'Obesità dell'Università di Milano - ci sono 20 milioni di persone in sovrappeso e 6 milioni di obesi, tra i bambini su tre è in sovrappeso e uno su 4 obeso e ha l'80% delle probabilità di rimanere tale da adulto".
Nonostante ciò, la percezione generale è che l'obesità non sia una malattia. Per questo, tra le altre richieste del position paper, quella di promuovere la formazione di una rete di centri di riferimento, inserire ore obbligatorie di educazione alimentare nelle scuole, promuovere la nascita di "obesity unit" in cui sia presente un team multidisciplinare, incentivare le attività sportive e promuovere stili di vita attivi.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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