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Musico-terapia: una delle risposte all'omeostasi dell'uomo moderno

Medicina Generale Aquilele Aquilino Emanuele Campiotti | 09/02/2017 13:46

Articolo del Dott.Aquilele Campiotti *

In articoli precedenti pubblicati ho cercato di far apprezzare al lettore il valore del suono musicale e della musicoterapia da un punto di vista medico-scientifico, illustrando a tal fine i meccanismi e gli effetti conosciuti che il suono genera nel corpo umano e come l'onda musicale viene percepita, elaborata, interpretata e trasmessa dai più importanti sistemi corporei, cervello in primis.

Con questo articolo cercherò di convincere il lettore che il "terreno costituzionale" di un individuo è la parte fondamentale, perché il medesimo possa reagire opportunamente a "sussulti" interni o provenienti dall'esterno a volte pericolosi per la propria integrità di salute; vorrei dimostrare, quindi, che la musicoterapia può essere usata, a ragion veduta, come una delle tecniche per modificare positivamente un terreno cellulare di organo o di apparato corporeo.

Un grande batteriologo francese del 1900, Renè Dubos, sottolineò che da sempre la medicina è riuscita a guarire i suoi pazienti anche senza le nozioni attuali sulla batteriologia e sulla antibioticoterapia, che pur hanno fatto fare all'era appena finita un salto di qualità notevole.

Una delle ipotesi più probabili del successo dei medici di ogni tempo è quello di aver trattato l'individuo ammalato in una visione "olistica" come persona nella sua interezza (corpo, mente, morale, spiritualità) più che come un malato di organo o di apparato o di sistema corporeo a se stante, isolato, disfunzionante.

Lo scienziato Dubos faceva inoltre osservare che i batteri e i virus possono risultare dannosi solo quando l'omeostasi, cioè l'equilibrio interno cellulare, è alterata: ciò risulta più comprensibile se pensiamo che nella comune esperienza pochi si ammalano pur venendo a contatto dei germi patogeni. Ma non sono solo i germi a renderci ammalati.

La Musicoterapia viene proposta appunto per un riequilibrio di funzioni alterate in una dinamicità di interventi di cui beneficiano i nostri settori corporei. É triste, perciò, constatare come vi siano musicologi, esperti di musica, musicisti, che a tutt'oggi considerano la musica qualcosa di statico, che ha già raggiunto la sua massima espressione sia riguardo alla musicalità sia  per quanto attiene alla ricerca scientifica. É mio parere che dove emergono posizioni intellettuali ostinate o irreversibili nei giudizi vi sia un grandissimo l'ostacolo al vero progresso e all'evoluzione costruttiva di un qualcosa come il suono musicale, che invece ha sicuramente un futuro tale da poter sorprendere chiunque.

Con strumenti sofisticati come l'Aurotone si può osservare che il suono è ‘riproducibile’ anche come colore e che ogni vibrazione di colore può essere riprodotta in un suono equivalente. I sette colori dello spettro si accordano alle sette note della scala musicale: la nota Do vibra al colore rosso, la nota MI al colore giallo, il Sol al colore blu.

Nella Medicina orientale colori e musica sono insieme valorizzati nello studio e nell’approccio terapeutico (quando appaiono alterati) dei cosiddetti "sette corpi sottili" che, invisibili all’occhio umano, circondano l'individuo con radiazioni magnetiche ed elettroniche e influiscono sull'area  somatica, emozionale, mentale e psichica.

Più è puro il suono musicale e più è sottile il suo tono, maggiore è l'effetto sull'organismo umano. Se tutti gli scienziati sono d'accordo che il corpo è composto di acqua, aria, minerali, calore, non c'è ancora unanimità nel ritenere che esista l'anima e con essa un cielo ed un mondo di manifestazioni che sfuggono ai sensi umani, nonostante certi risultati di guarigione o di effetti "paranormali" e “soprannaturali” siano sotto l’occhio e l’indagine scientifica da decenni dell’era tecnologica.

Il riconoscimento di una spiritualità è essenziale per capire e approfondire l'uomo nella sua ‘semplice complessità e quindi poterlo aiutare con modalità e tecniche diverse, ma altrettanto valide, di quelle finora "approvate”; ciò consentirebbe una sperimentazione più serena e l’approvazione della connessione tra l'uomo interiore e quello esteriore, tra la mente e il soma, tra il microsoma e il macrosoma, darebbe un impulso inimmaginabile a nuovi studi e a nuove soluzioni terapeutiche validate.

Le scienze fisiche d'altronde hanno avvalorato con determinate sperimentazioni la possibilità di studio della parte invisibile della natura finora misconosciuta (come quando si studia la goccia d'acqua nel suo ambiente e la sue forze interne ed esterne, nonché di quelle invisibili all'occhio che fanno unire una goccia alle altre o la dissociano e le imprimono varie oscillazioni).

La fisica atomica asserisce che nessun elemento ha uno spettro puro o singolo; la materia si disintegra e ogni materia emette delle vibrazioni consequenziali (così come avviene per il suono, il calore, gli odori).

Tutte le energie conosciute e studiate sono composte da frequenze di tipo oscillatorio in differenti mezzi di condizione ed ogni cosa vivente è composta da energia; da ciò è semplice intuire come anche la "somministrazione" di un suono musicale possa rinforzare le energie conosciute e non di tipo vitale: i suoni, come i colori, hanno una propria lunghezza d'onda, una propria frequenza d'onda ed esse sono inversamente proporzionali tra loro.

Il suono e la nota sono invisibili ma udibili ed entrano nel cervello (area temporale deputata all'udito) per mezzo del nervo acustico, dopo che la sua vibrazione è penetrata dall'esterno all'interno dell' orecchio (nell'organo del Corti) tramite lunghezze d'onda lunghe o corte e in seguito la trasformazione da energia e materia dà luogo a sollecitazioni da energia meccanica in energia elettrica. L' interazione tra energia e materia dà luogo a sollecitazioni all'interno del sistema vivente, mobilitando sostanze chimiche, umorali e ormonali, provocando campi elettromagnetici. Il corpo umano, d'altronde, è anche assimilabile a un corpo vitale che può assorbire quelle stesse radiazioni emesse da altro corpo che possieda le medesime lunghezze d'onda che l'organismo dell'uomo può trasmettere (secondo la teoria del " corpo ricetrasmittente" e  le teorie del fisico russo Kirkoff).

Tutto il cosmo è "in vibrazione", dà segnali continui ed emette e trasmette vibrazioni come segnali con varie e determinate frequenze d'onda. Anche il corpo di un individuo è sollecitato da vibrazioni che devono rimanere in equilibrio fra loro, equilibrio mobile, dinamico soprattutto tra il gioco ritmico della respirazione e quello della circolazione tematica, tra il sistema testa-cervello e quello del ricambio salino-metabolico, così che i sistemi più "elevati" possano mantenersi in un equilibrio stabile, essenziale per un sano stato di salute. La malattia, in tale visione di cose, è considerata come un'alterazione, un disordine, rivelando nei sintomi che quell'equilibrio stabile è stato intaccato; per ripristinarlo, quindi si possono utilizzare anche quelle metodiche che  lavorino e penetrino fino ai sistemi sopra citati (secondo le teorie antroposofiche  di Rudolf Steiner). In effetti, materia/soma e pensiero/anima sono in diretta correlazione e integrazione. Dato per scontato che l'uomo sia un'entità completa e unitaria, si può considerare come il cervello e il sistema nervoso centrale e periferico, in caso di uno stato di stress cronicizzato o di tensione continua, si correlino per mezzo di informazioni aggiornate e tattiche difensive per salvaguardare quella parte del sistema corporeo più indebolito e per meglio regolare quei sistemi o corpuscoli che sovraintendono al nostro umore, alle emozioni, ai sentimenti. In casi simili l'arte-terapia, e quindi la musicoterapia, diventa un valido contributo per apportare energie.

Se poi accade che l'uomo si costruisca sovrastrutture complesse e artificiose di pensiero tali che non gli con-sentano di distinguere con chiarezza e prontezza pericoli e rischi incombenti per determinate scelte di vita, ecco che non avverte più come prima "la musicalità" del suo esistere, entrando più o meno lentamente e inconsapevolmente in stato latente di insofferenza- insoddisfazione, manifestati da sintomi e segni di un umore "disturbato", piattaforme per alterazioni anche gravi del "terreno costituzionale" sia psichico che somatico.

Melodie adatte, tonalità musicali e modi studiati come congrui per il caso, saranno utili strumenti per tentare di integrarsi con altri mezzi terapeutici al fine di un ristabilimento completo e risolutivo.

Anche la "disunità", prodotta da stili di vita (mentale, sessuale, igienico, alimentare) non corretti e non adeguati, può portare "sofferenza" all'interno di noi, all'interno del complesso mondo delle cellule degli organi con tanti cambiamenti dinamici negativi, metamorfosi, metaplasie, tumori con la conseguenza di creare una dicotomia tra l'essere bene e lo star bene.

Ripristinare l'unità nel sistema intaccato nel suo ordine naturale è possibile, secondo il sottoscritto, anche per mezzo di un attento programma di musicoterapica mirata che incida sulla circolazione del sangue, sulla ossigenazione degli organi, sul metabolismo corporeo e sullo stato delle tensioni psico-somatiche.

Il "disordine” cosiddetto morale può comportare uno stravolgimento più o meno grave delle funzioni regolari, perché può manifestarsi con comportamenti, atteggiamenti e abitudini di vita non regolari e contrari al benessere; nel tempo, tutto ciò può provocare sofferenza fisica, psichica e addirittura patologie psicogene e psico-somatiche.

Nel concludere questa riflessione e la tesi esposta, tengo a sottolineare che se il "terreno costituzionale" viene alterato da qualsivoglia causa (tranne quella meccanica), esso può essere aiutato validamente da "iniezioni" di musica che potrà innescare meccanismi di ripristino di salute agendo sui potenziali elettrici cellulari, che a loro volta consentiranno la ripresa di energie stabili e positive.

* Dott. Aquilele Campiotti:  medico specialista - Ricercatore e Musicoterapeuta- già Docente di Musicoterapica presso i Corsi C.E..M.B. di Milano, accreditati dalla Regione Lombardia.

“Contenuto a carattere medico o sanitario proveniente da una esperienza personale dell’utente”

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