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Il controllo della pressione riduce il rischio di Alzheimer

Medicina Generale Redazione DottNet | 29/01/2009 13:34

Ridurre il rischio di contrarre l'Alzheimer può essere facile quanto controllare regolarmente la pressione del sangue.

 E' la conclusione di una compilazione di ricerche cliniche e scientifiche internazionali, condotta in Australia, secondo cui trattando la pressione si può dimezzare l'incidenza di demenza con l'avanzare dell'età. L'ipotesi prevalente fra gli scienziati è che l'alta pressione sanguigna riduca il flusso di sangue al cervello, provocando piccole perdite ematiche. Emerge inoltre che molti degli stessi geni vengono attivati sia quando i pazienti hanno Alzheimer, sia la pressione alta. ''Dobbiamo prendere la cosa molto seriamente, e non trascurare di trattare la pressione sanguigna anche se moderata. Dobbiamo mirare ad una pressione sana'', afferma il prof. Michael Valenzuela dell'università del Nuovo Galles del sud, che ha condotto lo studio.

La pressione può essere controllata attraverso la dieta, l'esercizio e con farmaci, ha ricordato. Il dirigente di Alzheimer Australia, John Watkins, osserva che la ricerca getta nuova luce sulle cause dell'Alzheimer. 'Ci dà speranza. Finora abbiamo brancolato nel buio'', ha detto alla radio nazionale Abc. Il problema è che i tassi di pressione alta nella popolazione sono in continuo aumento in Australia, come in tutti i paesi avanzati. In Australia ne soffre il 70% delle persone oltre i 65 anni, ma più di un terzo di loro non ne è consapevole. Secondo le proiezioni, il numero di persone diagnosticate con Alzheimer raddoppierà in appena 10 anni. Controllare la pressione potrà ridurre quel numero.

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