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Dal Corriere della Sera: Staminali

Medicina Generale Redazione DottNet | 01/02/2009 11:08

Un dossier di 22 mila pagine, il più grande mai presentato all'Fda, l'ente di controllo sanitario americano, per chiedere l'autorizzazione a una sperimentazione sui malati. La risposta è arrivata negli ultimi giorni, positiva: nei prossimi mesi una decina di pazienti con gravi lesioni al midollo spinale riceveranno, per la prima volta al mondo, una terapia a base di cellule staminali embrionali.
 

Curiosa coincidenza con l'arrivo di Barack Obama alla Casa Bianca. I responsabili della Geron, l'azienda californiana che ha messo a punto il trattamento, negano qualsiasi legame, ma il neoeletto Presidente promette di ridare fiato a queste ricerche dopo il veto, posto da George Bush, al finanziamento pubblico nel settore.
Così si ricomincia con le staminali embrionali che, secondo molti ricercatori, sono più promettenti di quelle adulte già utilizzate in qualche sperimentazione clinica (l'ultima in malati di sclerosi multipla ha permesso qualche miglioramento, come annuncia
Lancet Neurology). Più promettenti le embrionali perché in grado di dare origine agli oltre duecento tipi diversi di cellule umane presenti nel nostro organismo. Le cellule che verranno utilizzate nel nuovo trial sono embrionali di partenza (sono state cioè ottenute da embrioni in sovrannumero, donati da persone che si sono sottoposte a fecondazione in vitro), ma hanno subito un processo di differenziazione in laboratorio (messo a punto dalla Geron, un'industria biotech che da anni investe in queste ricerche e che, una decina di anni fa, aveva finanziato all'Università del Wisconsin a Madison James Thomson, il ricercatore che per primo scoprì le staminali embrionali).


Le cellule della Geron sono precursori degli oligodendrociti (in sigla Opc) e verranno iniettate a persone che hanno subito un trauma al midollo spinale in seguito a incidenti, come era successo a Christopher Reeve, l'attore Superman
costretto sulla sedia a rotelle dopo un caduta da cavallo, scomparso nel 2004. Reeve era completamente paralizzato, arti superiori compresi, mentre i pazienti candidati alla sperimentazioni avranno lesioni più basse, con paralisi delle gambe.
Di solito un trauma non crea una discontinuità nel midollo, ma una contusione che provoca infiammazione; l'infiammazione distrugge la guaina di mielina che riveste i nervi e i nervi non riescono più a trasmettere gli impulsi nervosi ai muscoli.
L'idea è quella di somministrare le cellule Opc per ricostruire questa guaina. I pazienti però devono sottoporsi al trattamento entro le prime due settimane dal trauma perché così il trapianto sembra funzionare meglio. Al momento l'obiettivo immediato dello studio è quello di verificare la sicurezza del trattamento, ma gli sperimentatori si aspettano di avere qualche indicazione anche sulla sua efficacia. Studi condotti nei topi da Hans Keirstead dell'Università della California e pubblicati nel 2005 hanno dimostrato che questo approccio funziona: gli animali hanno riacquistato la capacità di movimento. L'impiego di precursori degli oligodendrociti permette di superare uno dei problemi legati all'uso di staminali embrionali. Queste ultime, proprio perché capaci di dare origine a diversi tipi di cellule, potrebbero generare tumori chiamati teratomi: le verifiche condotte su animali hanno escluso che questo possa avvenire con gli oligodendrociti della Geron. Il secondo ostacolo è rappresentato dal rigetto, ma studi su tessuti umani, cresciuti in laboratorio, hanno dimostrato che le cellule Opc non attivano le difese immunitarie umane. Se la sperimentazione appena autorizzata dall'Fda darà buoni risultati, entro due anni si potrebbero intraprendere trial più ampi. E non solo per la cura delle lesioni del midollo spinale. L'idea dei ricercatori è di usare staminali embrionali semi-differenziate in laboratorio per curare altre malattie come l'infarto o il diabete.
 

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