Ricercatori italiani aiutano a diradare la nebbia che circonda una grave malattia genetica rara dei bambini, la sindrome di Cornelia de Lange, dal nome dalla pediatra olandese che la descrisse per la prima volta nel 1933. Il gruppo di lavoro coordinato da Antonio Musio, ricercatore all'istituto di tecnologie biomediche (Itb) del Cnr di Pisa, ha identificato il meccanismo molecolare che sta alla base della patologia, portando nuove e preziose informazioni sui processi biologici che la caratterizzano.
Tanto che la ricerca si è guadagnata le pagine della rivista Human Molecular Genetics.
La sindrome di Cornelia de Lange è una patologia malformativa, che si esprime con un insieme di sintomi tra cui predominano alterazione della simmetria facciale, ritardo mentale e anomalie alle dita delle mani. La frequenza di questa patologia è di circa un caso su 10.000 nati, e la sua base è genetica, cioè dovuta ad un'alterazione del Dna presente nei malati fin dalla nascita. Negli ultimi tre anni, i ricercatori dell'Itb-Cnr hanno già identificato due geni, chiamati SMC1A e SMC3, le cui mutazioni causano la malattia.
"Questi geni - spiega Antonio Muzio - dirigono la sintesi di proteine che fanno parte di un complesso molecolare denominato coesina, che tiene unite le catene del Dna garantendone la riproduzione fedele.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
Commenti