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In Calabria irregolari 36 ospedali su 39

Medicina Generale Redazione DottNet | 01/08/2008 10:37

E' un quadro negativo su tutti i fronti quello relativo alla Sanità in Calabria che emerge dal rapporto della commissione d'indagine nominata dal Ministro della Sanità, Livia Turco, e presieduta da Silvana Riccio e precedentemente da Achille Serra. Dalla relazione emerge sostanzialmente che 36 ospedali su 39 presentano delle irregolarità e che la ''metodologia dell'inefficienza è elevata a sistema''.

Il lungo lavoro dei commissari ha portato anche a fare emergere che delle 63 strutture sanitarie verificate, 38 hanno mostrato problemi. E su tutte le sei case di cura private messe sotto osservazione sono stati fatti rilievi. Altro dato negativo riscontrato è quello relativo al deficit che in Calabria raggiunge la somma di 900 milioni. E per uscire dalla situazione attuale la commissione raccomanda di mettere al primo posto il ripristino della legalità. ''La Sanità privata in Calabria - è scritto nella relazione - è tutta convenzionata con il servizio sanitario nazionale: ma, in una situazione definita di generale impunità dalla commissione, si assiste a un'altrettanto generale inattendibilità dei dati contabili.

Il sistema sanitario sul territorio non ha una rete di emergenza e questo significa che per un paziente ricoverato d'urgenza in una struttura, la ricerca di un posto letto in caso di trasferimento viene fatta dai medici al telefono. Il regime dell'attività libero professionale dei medici è senza regole, tanto che la Guardia di finanza ha accertato evasione fiscale nel 90% dei controlli.
E ci sono casi di direttori regionali delle Asl nominati senza i requisiti di legge''. Altro capitolo dolente della Sanità calabrese riguarda la rete oncologica che, secondo la commissione, è praticamente assente. Così come non esiste alcuna forma di collaborazione tra i due maggiori centri operativi del settore (la fondazione Tommaso Campanella e l'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio-De Lellis), i quali, peraltro, si trovano entrambi a Catanzaro. Per il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, la relazione è ''amara e può non piacere, ma è una fotografia realistica del sistema Sanità in Calabria. Anche quando riconosce lo sforzo immane che stiamo producendo per cambiare le cose. Quella descritta è una realtà a noi ben nota che ha radici trentennali in cui si è badato a soddisfare gli interessi localistici e clientelari a discapito di quelli generali e con la quale ci saremo anche confrontati in maniera forse non adeguata nella prima fase di governo''.

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