Il paradosso è compiuto: la proposta approvata dal Consiglio dei ministri del Welfare dell’Ue sulla possibilità di aumentare l’orario di lavoro rispetto alle attuali 48 ore settimanali va in controtendenza con le richieste di medici e dirigenti di applicare nel contratto proprio la direttiva madre del 2000, recepita nel nostro Paese con il Dlgs 66/2003, quello su cui si è arenata la trattativa.
Secondo quanto approvato dal Consiglio, il limite massimo di lavoro settimanale resta a 48 ore a meno che lo stesso lavoratore scelga altrimenti (opt out). In questo caso, la durata massima del lavoro settimanale potrà raggiungere le 60 o al massimo 65 ore, se il periodo inattivo dei turni di guardia è considerato orario di lavoro. Le norme sono applicabili ai contratti che superano le dieci settimane. Ora il discorso si sposta a livello di Parlamento europeo a Strasburgo, dove non è detto che le norme vengano approvate o che lo siano in questo modo, tuttavia l’Italia, sia pure esprimendo criticità soprattutto sulle 60-65 ore settimanali, giudicate dal sottosegretario al Welfare Francesca Martini che ha partecipato ai lavori del Consiglio a Bruxelles «squilibrati, pericolosi per la sicurezza sul lavoro e contrari a una buona interrelazione tra vita privata e professionale», ha voluto comunque lavorare per il compromesso: «Abbiamo lanciato un’ancora a quei Paesi più indietro, per evitare che non esistano limitazioni all’orario di lavoro», ha spiegato Martini.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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