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Arriva la banca dati sulla pandemia da influenza

Medicina Generale Redazione DottNet | 14/02/2009 19:01

Inseguire in tempo reale tutti i cambiamenti dei virus dell'influenza (aviaria e umana) per intercettare sul nascere la comparsa di un virus mutato, possibile responsabile di una futura pandemia di influenza: è l'obiettivo della banca dati internazionale promossa da Ilaria Capua, direttrice del Laboratorio di riferimento di Fao e Oie sull'aviaria, presso l'Istituto Zooprofilattico delle Venezie.

La banca esiste è attiva dall'agosto scorso e si chiama Gisaid (Global initiative for sharing avian influenza data), ''ma va alimentata'', ha detto la ricercatrice nel congresso internazionale sulle malattie emergenti organizzato da Società internazionale per lo studio delle malattie infettive (Imed) e Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Le migliaia di sequenze genetiche di virus dell'influenza animali e umani che già contiene sono uno strumento unico: confrontarle significa seguire l'evoluzione del virus in tempo reale. Ma ricevere i dati è difficile: ''purtroppo - rileva l'esperta - i ricercatori tendono a cercare visibilità nella pubblicazione, così come finanziamenti per i loro studi, ma bisogna considerare che azioni vantaggiose per la salute pubblica non possono essere rallentate dall'interesse dei singoli''.


- NO AGLI EGOISMI: ''nell'era di Google - si chiede Capua - è possibile che non si riesca a trovare il modo per far confluire informazioni condivise?''. Se si condividono certe informazioni, rileva, i risultati che si ottengono sono di sicuro molto più rapidi e tangibili''. Dal punto di vista tecnico ci sono già le premesse perchè la ricerca sull'aviaria possa salire di livello e, aggiunge, ''di fronte a minacce preoccupanti per la salute pubblica non c'è più tempo per aspettare i tempi delle pubblicazioni''.

- VIRUS DELLA PANDEMIA ANCORA SCONOSCIUTO: conoscere da vicino tutti i cambiamenti dei virus è essenziale. Se in questo momento il 'nemico numero uno' è il virus H5N1, non è affatto detto che sarà lui a scatenare la prossima pandemia. Per questo bisogna controllare tutti i ceppi virali che trasmettono l'influenza, come l'H9, l'H7, e soprattutto considerare i ceppi H1, H2 e H3, i soli che finora hanno provocato pandemie.
- LA LEZIONE DELL'AVIARIA: ''l'aviaria - osserva Capua - ci ha dato una rete di laboratori attivi nei Paesi industrializzati e in quelli in via di sviluppo, in grado di diagnosticare in modo preciso patologie emergenti e segnalarle: bisogna investire su questo''.
- SERVE SISTEMA ALLERTA GLOBALE: è la garanzia per affrontare con successo una futura pandemia. Secondo la ricercatrice ''l'Italia potrebbe farsi promotrice di iniziative a favore della trasparenza dei dati scientifici analoghe a quella promossa per l'aviaria. Mi piacerebbe - conclude - che, negli ambiti in cui è possibile, l'Italia cominciasse a dare il buon esempio''.
 

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