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Dal Corriere della Sera: Taglia e cuci con gli ultrasuoni

Medicina Generale Redazione DottNet | 01/08/2008 10:44

A guardarlo sembra in tutto e per tutto un normale bisturi per le operazioni in laparoscopia. Però è un bisturi a ultrasuoni e, secondo una revisione appena pubblicata sugli Archives of Surgery, è efficace e sicuro in una gran quantità di interventi, ma soprattutto offre molti vantaggi rispetto agli strumenti elettrici o laser: le altre opzioni quando l'operazione è mininvasiva.

Dati che hanno tutta l'aria di dire la parola definitiva sull'argomento, visto che sono stati analizzati i risultati di oltre 50 studi che negli ultimi 15 anni hanno messo a confronto il bisturi a ultrasuoni con le tecniche tradizionali, coinvolgendo 5000 pazienti sottoposti a una gran varietà di interventi come la rimozione della tiroide, dell'utero o della colecisti o, ancora, operazioni al colon-retto, al seno o al fegato. Le differenze sembrano quasi tutte a favore del bisturi a ultrasuoni, oggi molto usato anche in Italia soprattutto in ginecologia e urologia: diminuiscono il tempo passato sotto i ferri e le complicazioni postoperatorie, si riducono il sanguinamento e i danni a nervi e tessuti vicini.

Qualche dubbio resta per le procedure al colon-retto, in cui l'effetto blocca-emorragia sarebbe meno evidente, e gli interventi al seno, che col bisturi a ultrasuoni si allungano. «Se lo strumento viene impiegato in modo corretto e tenendo conto dei suoi limiti, non ci sono svantaggi o effetti collaterali di rilievo, né restrizioni all'uso nella quasi totalità delle situazioni. Certo, non si può usarlo sperando di chiudere anche vasi di diametro elevato — commenta Emanuele Lezoche, presidente della Società Italiana di Chirurgia Endoscopica e Nuove Tecnologie.
— L'effetto "taglia e cuci" in contemporanea è uno dei maggiori vantaggi del bisturi a ultrasuoni, ma non è l'unico: lo strumento è facile da usare e versatile, perché in qualsiasi momento si può spegnere la vibrazione a ultrasuoni rendendolo un bisturi normale.
«La caratteristica davvero vincente è la temperatura che sviluppa sul tessuto da tagliare: costante, ben controllabile, dieci volte più bassa rispetto ai bisturi a corrente elettrica, che arrivano perfino a 600 gradi e non riescono a controllare bene il calore generato, responsabile di danni locali ma anche, verosimilmente, di effetti più generali sulle condizioni del paziente — continua Lezoche. — Con l'elettrobisturi poi si possono avere correnti che sfuggono, un po' come accade quando un fulmine, in maniera imprevedibile, non si scarica sul parafulmine più alto: queste correnti anomale possono concentrarsi altrove, danneggiando anche seriamente altri tessuti. Con il bisturi a ultrasuoni, invece, ciò non può accadere e c'è la certezza di non avere effetti lontano dal punto di contatto. Una precisione che lo rende molto adatto alla chirurgia laparoscopica » conclude il chirurgo.
 

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