Uno dei settori della tecnologia medica ove sono stati compiuti i più significativi progressi è certamente l’emodialisi. Circa il 90% dei pazienti italiani è trattato con questa metodica, mentre il restante 10% è in dialisi peritoneale domiciliare.
L’Italia si colloca ai primi posti al mondo per qualità del trattamento dialitico offerto. Secondo lo studio Dopps (Dialysis Outcomes and Practice Patterns Study), presentato a Napoli, i pazienti dializzati in Italia hanno un rischio di morte del 40% inferiore rispetto agli inglesi; percentuale che sale all’80% rispetto ai pazienti americani. Inoltre, proprio la qualità media diffusa della dialisi realizzata in Italia abbassa la morbilità cardiovascolare rispetto ai pazienti d’oltreoceano. Tra le soluzioni più innovative recentemente introdotte anche in Italia nella dialisi vi è l’impiego di membrane ad alto flusso e di tecniche convettive denominate emodiafiltrazione on line. Grazie a queste tecnologie, si realizza una miglior depurazione del sangue e soprattutto un miglior controllo delle complicanze dell’uremia terminale dei pazienti. Due lavori scientifici pubblicati dimostrano che l’emodiafiltrazione on line riduce la mortalità dei pazienti di circa il 35% rispetto all’emodialisi standard grazie ad effetti benefici sullo stato infiammatorio, sull’anemia e sul sistema cardiovascolare. Il primo, utilizzando gli studi di un database che tiene sotto controllo circa 23mila pazienti dializzati in tutto il mondo, ha rilevato come dopo aggiustamento per età e fattori comorbidi vi sia, nei pazienti europei che effettuano emodiafiltrazione on line, una riduzione della mortalità del 35%.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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