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Legionella, boom di casi in Europa: in Italia record di contagi

Infettivologia Redazione DottNet | 26/07/2018 20:01

Ecdc, l'aumento causato dall'invecchiamento della popolazione e dai cambiamenti del clima

L'Italia è il paese europeo in cui si ha il maggior numero di casi di infezioni da Legionella pneumophila, il batterio che ha ucciso tre persone la scorsa settimana nel milanese. Secondo l'ultima edizione del rapporto annuale del centro Europeo per il Controllo delle malattie (Ecdc) che si riferisce al 2015, nel nostro paese ci sono stati 1535 casi confermati su oltre 7mila, un numero in costante ascesa sia da noi che in tutto il continente. Quattro paesi, Germania, Francia, Italia e Spagna hanno circa il 70% dei casi europei, riporta il documento. Proprio la Francia è seconda 'in classifica' nel 2015 con 1350 casi. Il tasso di mortalità registrato nel continente è dell'8%, e ad essere colpiti sono in prevalenza maschi sopra i 65 anni. Tra il 2011, anno di inizio della sorveglianza, e il 2015 i casi sono in costante ascesa in tutto il continente, segnala l'Ecdc.

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"Questo trend è probabilmente dovuto a diversi fattori - si legge nel report - fra cui una migliore sorveglianza, l'invecchiamento della popolazione, l'aumento dei viaggi e i cambiamenti climatici. Questi ultimi dovrebbero portare ad un aumento delle forti piogge e a temperature più alte, condizioni meteorologiche associate ad una incidenza più alta sia per effetto diretto nel ciclo di vita del batterio che per l'uso maggiore di potenziali fonti di contagio come i condizionatori con torri di raffreddamento". Per ridurre i potenziali contagi, sottolineano gli esperti dell'Ecdc, servono regolari controlli per la presenza del batterio e misure di riduzione del rischio nei sistemi idraulici nei luoghi dove ci sono turisti, negli ospedali o in posti dove c'è una forte presenza della popolazione a rischio più alto. Il batterio, sottolinea il sito dell'Oms, colpisce infatti soprattutto i maschi oltre i 50 anni, e altri fattori di rischio sono fumo, alcolismo, malattie polmonari preesistenti, compromissione del sistema immunitario e patologie croniche respiratorie o renali.

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