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Prevenzione della diarrea da radioterapia: il prodotto probiotico VSL3 come una possibile alternativa terapeutica

Gastroenterologia Redazione DottNet | 20/04/2009 14:51

Dr. Vito Trinchieri
Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali
Università “Sapienza” Roma
 

La radioterapia dell’area pelvica fa parte dei trattamenti standard per la cura dei tumori addominali. L’irradiazione generalmente ha effetti negativi sulla cute, sul colon, sulle anse dell’intestino tenue e sull’area urogenitale. La diarrea acuta indotta da radiazioni ionizzanti è una delle complicanze più severe della radioterapia, che influenza negativamente la qualità di vita del paziente e può comportare l’interruzione del trattamento stesso.

Vari meccanismi sono stati proposti per spiegare la patogenesi di questo fenomeno; l’ipotesi più accreditata è quella che in seguito a trattamento radiante si verifichi uno squilibrio della microflora intestinale, che potrebbe innescare la diarrea. Un recente studio ha dimostrato che animali germ negativi free (che mancano completamente della microflora intestinale) sono più resistenti all’enterite da radiazioni (1). Inoltre è stato documentato uno squilibrio della microflora intestinale a favore dei germi gram negativi, fattore determinante nella patogenesi dell’enterite da radiazioni. Dati recenti indicano anche che la suscettibilità all’insorgenza della diarrea da radioterapia potrebbe essere dovuta ad un differente pattern di colonizzazione intestinale (2). Per risolvere questa problematica sono stati proposti vari approcci terapeutici quali: gli antibiotici, il sucralfato, i farmaci antiinfiammatori, l’octreotide, gli enzimi proteolitici e i trattamenti con ossigeno iperbarico (3), ma nessuno di questi ha mostrato una completa efficacia, pertanto esiste la necessità di individuare nuovi possibili agenti terapeutici in grado di risolvere la problematica relativa alla diarrea da radiazioni. Alcuni autori hanno riportato effetti positivi dopo trattamento con vari tipi di probiotici, dal Lactobacillus acidophilus, al L. casei, a vari ceppi di bifidobatteri, all’E. coli (3), ma le evidenze più eclatanti si devono all’uso del prodotto VSL#3®, che ha mostrato in due diversi studi clinici di essere efficace nel prevenire l’insorgenza della diarrea in pazienti sottoposti a radioterapia. Il VSl#3® è un probiotico di nuova generazione, ad elevatissimo dosaggio (450 miliardi di batteri per unità posologica) costituito dall’associazione di 8 diversi ceppi batterici di: Lactobacillus acidophilus, L. paracasei, L. plantarum, L. delbruecki subsp. bulgaricus, Streptococcus thermophilus, Bifidobacterium breve, B. infantis, B. longum. In un primo studio condotto presso l’Istituto di Scienze Radiologiche dell’ospedale universitario di Messina, 190 pazienti affetti da cancro del colon-retto o cancro della cervice uterina, che avevano già subito l’intervento chirurgico e dovevano essere sottoposti a terapia radiante, sono stati randomizzati in due gruppi da 95 pazienti. Uno dei due gruppi assumeva un placebo, mentre l’altro gruppo assumeva il VSL#3® alla dose di 900 miliardi/die, dal primo giorno del trattamento radioterapico (4). Come parametri di efficacia sono stati esaminati: l’incidenza e la severità della diarrea, il numero di pazienti che ha dovuto interrompere il trattamento radioterapico e il numero di scariche diarroiche giornaliere. I pazienti del gruppo del placebo hanno mostrato una maggiore incidenza di diarrea rispetto a quelli che assumevano il VSL#3® (52 di 95 e 36 di 95, rispettivamente, p < 0.001). Inoltre nei pazienti trattati con placebo la severità della diarrea era superiore rispetto ai pazienti che assumevano il VSL#3®. Infatti diarrea di grado 3 o 4 è stata documentata in 28 pazienti trattati con placebo, e solo in 7 di quelli che assumevano il VSL#3® (p<0.001), mentre il numero medio di scariche diarroiche giornaliere era pari a 12.3 per il placebo, e 4.6 per il VSL#3® (p<0.05). Due dei pazienti trattati con placebo hanno dovuto interrompere il trattamento radioterapico, mentre nessuno dei pazienti che aveva assunto il VSL#3® ha avuto questa necessità. Questi dati sono stati ampiamente confermati da un secondo studio condotto dagli stessi autori, in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo, nel quale sono stati valutati 495 pazienti che avevano subito un intervento chirurgico di rimozione di un tumore intestinale o della cervice uterina e che dovevano essere sottoposti a radioterapia della regione pelvica. Questi pazienti sono stati randomizzati in due gruppi e trattati con VSL#3® alla dose di 900 miliardi/die, oppure con placebo, a partire dal primo giorno di trattamento radioterapico (5). I parametri esaminati per valutare l’efficacia del trattamento con VSL#3® erano: incidenza e severità della diarrea indotta da radiazioni e numero di scariche diarroiche giornaliere. I pazienti trattati con placebo hanno manifestato diarrea nel 51,8% dei casi, mentre questa si è verificata solo nel 31,6% nel gruppo trattato con VSL#3® (p<0.001), inoltre la severità della diarrea era decisamente superiore nel gruppo di pazienti trattati con placebo rispetto a quella osservata nel gruppo trattato con il VSL#3 (55.4% vs 1.4%, p<0.001). Il numero medio di scariche diarroiche giornaliere era pari a 14.7 per il placebo e 5.1 per il VSL#3® (p<0.05) e l’intervallo di tempo medio intercorso prima dell’uso della loperamide era di 86 ore per il placebo e di 122 ore per il VSL#3® (p<0.001).  In conclusione si può affermare che il trattamento con VSL#3® esercita effetti protettivi a livello gastrointestinale e diminuisce la severità della diarrea indotta dalle radiazioni. E’ importante sottolineare che questo prodotto interamente naturale non ha mai dato luogo ad eventi avversi anche in pazienti immunodepressi. Il VSL#3, quindi, si propone come un nuovo approccio terapeutico efficace, sicuro e ben accetto nel trattamento della diarrea da radiazioni, in grado di migliorare di conseguenza anche la qualità di vita di questi pazienti.

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1. Crawford PA, Gordon JI. Microbial regulation of intestinal radiosensitivity. Proc Natl Acad Sci USA. 2005;102:13254– 9
2. Mannichanh Manichanh C, Varela E, Martinez C, Antolin M, Llopis M, Doré J, Giralt J, Guarner F, Malagelada JR. The gut microbiota predispose to the pathophysiology of acute postradiotherapy diarrhea. Am J Gastroenterol. 2008;103:1754-61.
3. Zimmerer T, Böcker U, Wenz F, Singer MV. Medical prevention and treatment of acute and chronic radiation induced enteritis--is there any proven therapy? a short review. Z Gastroenterol. 2008;46:441-8
4. Delia P, Sansotta G, Donato V, Messina G, Frosina P, Pergolizzi S, De Renzis C, Famularo G. Prevention of radiation-induced diarrhea with the use of VSL#3, a new high-potency probiotic preparation. Am J Gastroenterol. 2002;97:2150-2
5. Delia P, Sansotta G, Donato V, Frosina P, Messina G, De Renzis C, Famularo G. Use of probiotics for prevention of radiation-induced diarrhea. World J Gastroenterol. 2007;13:912-5.
 

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