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Staminali: da italiani tecnica per riconoscerle nel pancreas

Gastroenterologia Redazione DottNet | 15/04/2009 16:12

Tutti conoscono le promesse delle cellule staminali in medicina, ma fino ad oggi nessuno aveva trovato un modo per riconoscerle all'interno di un organo o di un tessuto. Grazie a uno studio pubblicato su 'Proceedingsof the National Accademy of Sciences' dal premio Nobel per la Medicina2007, Mario Capecchi, e dal ricercatore dell'università Cattolica di Roma, Eugenio Sangiorgi, questo ostacolo è stato superato: gli espertihanno infatti elaborato una nuova tecnica con cui scovare le staminali 'camuffate' nel pancreas.

 

"Anche se i giornali riportano tantissime notizie su questo argomento, racconta Sangiorgi, che collabora da anni con Capecchi, infondo noi esperti non ne sappiamo molto. Ad esempio non abbiamo un metodo per distinguere a priori fra una staminale e un'altra cellula che si trova nello stesso tessuto. Solo osservando il suo comportamento possiamo indovinarlo". In altre parole, quando un ricercatore ha davanti un tessuto, non è immediatamente possibile per lui identificare con certezza e dunque isolare una cellula staminale. In alcuni casi, proprio come quello del pancreas, fino a pochi anni fa si dubitava addirittura che queste speciali cellule fossero presenti nell'organo. "Insieme al professor Capecchi, prosegue Sangiorgi, già qualche tempo fa avevamo creato un metodo per 'marcare' le staminali in un tessuto: una sorta di piccola bandiera che ci potesse aiutare a etichettare efficacemente la cellula che cercavamo".

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Per arrivarci, gli esperti avevano utilizzato una porzione di Dna che, nel modello animale, si attivava da sola con l'aiuto di un farmaco. Una volta 'accesa', veniva prodotta una speciale proteina fluorescente (che è valsa ai suoi scopritori, Osamui Shimomura, Martin Chalfie e Roger Tsien, il premio Nobel per la Chimica 2008) in grado di illuminare le staminali. "Per capire se lo fossero davvero, prosegue lo scienziato, dovevamo solo aspettare: una cellula normale è destinata prima o poi a morire, mentre una staminale mantiene la sua capacità di rinnovarsi e di replicarsi".

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