Gruppo di lavoro congiunto di diabetologi e nefrologi
Diabetologi e nefrologi insieme per proteggere i reni delle persone con diabete. Tra diabete e malattia renale c'è infatti una correlazione, sulla quale gli specialisti devono lavorare insieme: il diabete rappresenta infatti la prima causa di insufficienza renale nel mondo ed è responsabile globalmente del 25-40% dei casi di dialisi. Nel nostro Paese il 40% delle persone con diabete, un milione e mezzo, sviluppano un certo grado di malattia renale e si stima che il 5% dei diabetici arrivino alla dialisi. E la nefropatia conferisce un rischio cardiovascolare elevatissimo. Fondamentale è quindi la diagnosi precoce del danno renale. Dal congresso della Società Italiana di Diabetologia (Sid), a Riccione, gli specialisti annunciano la nascita di un gruppo di lavoro intersocietario che ha redatto un documento congiunto.
"Abbiamo voluto mettere a punto un documento su quegli aspetti della malattia renale nel diabete che, negli ultimi anni, hanno visto le maggiori novità - spiega il coordinatore, il professor Giuseppe Pugliese (Sid), che evidenzia anche che "l'aumento dell'escrezione urinaria di albumina, da sempre considerata il primo segno di danno renale, si osserva con sempre minore frequenza, probabilmente per effetto dei progressi del trattamento. Tuttavia, la riduzione della funzione renale fino all'insufficienza può manifestarsi anche in assenza o indipendentemente". Per lo screening e la diagnosi di malattia renale diabetica si dovrà quindi sempre misurare anche la creatinina nel sangue e stimare il filtrato glomerulare. L'armamentario terapeutico si è inoltre arricchito di farmaci 'proteggi-rene': oltre ad ACE-inibitori e sartani, anche agonisti recettoriali di GLP-1 e inibitori di SGLT-2 conferiscono protezione a cuore e reni. "Con questa iniziativa - conclude il professor Francesco Purrello, presidente Sid - si vuole fornire una visione aggiornata degli aspetti di una complicanza in continuo mutamento e che a tutt'oggi non siamo ancora in grado di controllare in maniera efficace".
Dormire meno di 6 ore o più di 9 determina un aumento fino al 50% del rischio di sviluppare o di veder progredire la malattia
Con circa 3,9 milioni di persone con diabete in Italia e un impatto economico di 14 miliardi l'anno - pari all'8-10% dei costi sanitari nazionali - la patologia è una sfida per il Sistema Sanitario Nazionale
La scoperta è stata effettuata da un team di ricerca, composto dal Karolinska Institutet in Svezia, dall’Università di Bristol nel Regno Unito e dall’Imperial College di Londra nel Regno Unito
La sopravvivenza dei pazienti raggiunge il 97,3% a un anno dal trapianto e il 91,5% a 5 anni, mentre quella a 10 anni è pari all'80,7%
Si tratta di un nuovo farmaco per conservare la funzione beta internazionale: è la ricerca Fabulinus, e quello del pediatrico fiorentino è l'unico centro italiano attivo coinvolto
Soprattutto se rossa e lavorata, analisi su 2 milioni di persone
Con il nuovo sensore FreeStyle Libre 2 Plus le persone possono visualizzare il proprio glucosio con una rapida occhiata al cellulare e prendere decisioni appropriate ora con un’accuratezza migliorata (8,2%) e indicato per l’uso dai 2 anni in su
In Italia, secondo le proiezioni Istat, se proseguisse il trend in crescita degli ultimi decenni, nel 2040 il dieci per cento della popolazione avrà il diabete
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