Dai 3 anni in poi chini per ore su dispositivi elettronici
I bambini stanno tranquilli e i genitori glieli 'affidano' per ore, senza pensare ai danni allo sviluppo dello scheletro (ma non solo) prodotti da quei veri 'babysitter elettronici' che sono i tablet e gli smartphone o i notebook. Danni importanti che oggi ha denunciato la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (Siot), citando 'numeri' allarmanti: è del 700% l'aumento dei casi di cifosi registrati nelle scuole medie inferiori negli ultimi dieci anni.
"Stare chinati con le spalle in avanti per ore - spiega Carlo Ruosi, Professore di Ortopedia e Traumatologia Università Federico II di Napoli - è assolutamente sconsigliabile per bambini che hanno ancora le vertebre in via di formazione. Una situazione che a lungo andare le fa crescere deformate". E si vedono tanti bambini che non tengono più le spalle dritte, ma sono curvi in avanti. "Oggi l'80% dei bambini di quarta e quinta elementare - aggiunge Ruosi - ha un 'atteggiamento cifotico'. Era il 20% nel 2008. Una vera e propria bomba sociale - commenta il professore -: il numero eccessivo di ore (fino a sei al giorno) che dai 3-4 anni in poi i bambini trascorrono piegati in avanti su questi babysitter elettronici è causa di questo disturbo troppo spesso sottovalutato. Nella fase iniziale è possibile intervenire con rieducazione motoria e ginnastica appropriata, a patto però di avere la collaborazione del paziente.
A confermarlo per fare chiarezza, il Presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, SIOT, Alberto Momoli, Direttore UOC Ortopedia e Traumatologia, Ospedale San Bortolo, Vicenza
Il trattamento non ha comportato una minore incidenza di fratture cliniche rispetto al placebo
Emerge da uno studio coordinato dalla Hasselt University, in Belgio, e pubblicato su Jama Network Open
"Movimentazione centrata sulla persona. Indurre il personale al cambiamento" è il progetto formativo realizzato interamente con risorse interne e rivolto a infermieri e oss dell'Aou di Sassari
A confermarlo per fare chiarezza, il Presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, SIOT, Alberto Momoli, Direttore UOC Ortopedia e Traumatologia, Ospedale San Bortolo, Vicenza
Pubblicato su Advanced Materials lo studio dell’Istituto Mario Negri in collaborazione con il Politecnico di Milano
Il trattamento non ha comportato una minore incidenza di fratture cliniche rispetto al placebo
Emerge da uno studio coordinato dalla Hasselt University, in Belgio, e pubblicato su Jama Network Open
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