Lo rivela un'ampia ricerca condotta da Pedro Kremer, della University of California San Diego e San Diego State University
Un eccessivo consumo di bibite in menopausa (qualcosa come 14 bottigliette da 355 millilitri a settimana) è risultato legato a maggior rischio fratture di anca, fino al 32% in più. Lo rivela un'ampia ricerca condotta da Pedro Kremer, della University of California San Diego e San Diego State University. Pubblicata sulla rivista Menopause, la ricerca ha coinvolto oltre 70.000 donne di 69 anni in media. Il campione è stato monitorato in media per 12 anni di seguito e nel corso del periodo sono state diagnosticate 2.578 fratture di anca. Gli esperti sono partiti da alcune evidenze scientifiche di studi precedentemente pubblicati che collegavano il consumo di bibite a ridotta densità ossea. Questa condizione è di per sé molto frequente nelle donne in menopausa e può aumentare il rischio di fratture. Di qui l'idea di vedere se vi fosse anche un collegamento chiaro tra rischio di fratture di anca e consumo di bibite gassate, con o senza caffeina. Ebbene è emerso che per un consumo settimanale di 14 bottigliette (da 355 millilitri) di bibite gassate, il rischio di frattura di anca cresce del 26%; il rischio è del 32% in più per le bibite senza caffeina. Il prossimo passo sarà verificare se sia l'elevato contenuto di zuccheri nelle bibite a giocare un ruolo diretto in questo aumentato rischio fratture, concludono gli autori del lavoro.
fonte: Menopause
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