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L'importanza della conoscenza della storia clinica dei pazienti affetti da FA e la revisione delle carte di rischio

Medicina Generale Redazione DottNet | 18/01/2022 12:04

Il parere autorevole del presidente della SIMG, il dottor Claudio Cricelli

Riconoscere in modo tempestivo la fibrillazione atriale (FA), sia quando si presenta in modo sintomatico sia quando si presenta in forma silente è di fondamentale importanza per la possibilità di mettere in pratica una prevenzione efficace e debellare le temibili complicanze tromboemboliche che essa comporta.

La conoscenza delle persone, la loro storia, la storia della malattia, la conoscenza della loro clinica, delle loro patologie, del loro stato di salute sono di fondamentale importanza per individuare tempestivamente alcune patologie che spesso sono occulte o poco diagnosticate come ad esempio la fibrillazione atriale” questa è l’osservazione del presidente della SIMG, il Dott. Claudio Cricelli.

Proprio per questo il ruolo del Medico di Medicina Generale (MMG) assume grandissima rilevanza, in quanto ha l’opportunità di cogliere in modo immediato le condizioni cliniche nei pazienti a rischio.

L’analisi dello stato di salute delle persone è importantissima sia per somministrare una giusta terapia ai pazienti sia per prevenire eventi dannosi legati alla FA come ad esempio l’ictus tromboembolico e la disfunzione sistolica.

Ovviamente l’MMG è colui che maggiormente può effettuare tutte le valutazioni caso per caso.

Proprio per aiutare ed ottimizzare il lavoro degli MMG e dei cardiologi, sono state riviste le carte del rischio cardiovascolare e come afferma il dott. Cricelli: “Abbiamo, tra l’altro proprio di recente, pochi mesi fa licenziato le carte del rischio cardiovascolare. Queste erano nate per identificare, o aiutare ad identificare, il rischio ischemico di ciascuno dei nostri concittadini all’interno di una griglia. Noi abbiamo aggiunto anche la FA e lo scompenso”.

Le carte del rischio infatti presentavano alcuni limiti importanti. Erano incentrate solo sul rischio ischemico, escludendo la possibilità di valutazione del rischio della fibrillazione atriale e dello scompenso cardiaco e facevano riferimento alla popolazione italiana degli anni 90.

Ad oggi la popolazione presenta caratteristiche molto diverse in quanto il profilo del rischio nella popolazione mondiale e in quella italiana era sostanzialmente diverso da quello attuale, e la fibrillazione atriale e lo scompenso cardiaco sono, ad oggi, tra i problemi di salute più importanti con un notevole peso critico sui sistemi sanitari.

Le vecchie carte di rischio inoltre, escludevano, tutta una serie di parametri tra cui l’iperuricemia, la familiarità cardiovascolare, la durata della malattia diabetica, i livelli dell’emoglobina glicata e le sue variazioni, la variabilità dell’ipertrigliceridemia e l'uso degli antipsicotici.

È stata quindi necessaria ed importante la loro revisione per ottimizzare la prevenzione cardiovascolare e salvare la vita dei pazienti.

Grazie al lavoro della SIMG come afferma il dott. Cricelli “oggi, tutti i professionisti sono in grado di accedere con maggiore facilità e con grande precisione anche ad individuare quali soggetti siano a rischio per patologie oltre quelle ischemiche cardiovascolari, compreso la fibrillazione atriale e lo scompenso cardiaco.

Concludendo possiamo affermare che con la revisione delle carte di rischio e l’introduzione della nota 97, si sta costruendo un puzzle sempre più completo per la gestione dei pazienti con FA ed asintomatici, rendendo il medico di famiglia un attore protagonista nel flusso terapeutico.

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