Fra due anni e mezzo saranno entrati poco più di 10 mila giovani medici ma avranno interrotto il rapporto di convenzione col sistema sanitario nazionale in 13.780
La vecchiaia avanza per tutti, ma per i medici di famiglia un po' di più. GIà, perché sono decisamente anziani, cme confermano i dati di Agenas: 0ltre un terzo di loro ha infatti più di 66 anni, quelli che si sono laureati da almeno 27 anni, e cioè hanno oltre 52-54 anni, sono tre quarti del totale, quindi circa 30 mila su 40 mila. Insomma, i numeri sono impietosi perché disegnano una medicina generale praticata soprattutto da adulti maturi mentre i giovani freschi di studi sono pochissimi. Il tutto mentre il numero assoluto di questi professionisti cala, altro aspetto che incide sulla qualità dell'offerta in modo importante e mentre il lavoro è sempre più, dicono gli stessi medici, burocratizzato.
L’Agenzia sanitaria nazionale delle Regioni, fa notare anche che i dottori di famiglia laureati da meno di 6 anni nel nostro Paese sono appena 666.
Ma per capire il vicolo cieco nel quale si è infilata l’assistenza territoriale bisogna sempre prendere uno dei numeri di Agenas, quello nel quale si stima quale sarà il risultato del rapporto tra ingressi e uscite nel 2025. Tra l’altro si tratta di una stima ottimistica, perché si considerano solo i pensionamenti come motivo di interruzione del lavoro e non anche altre cause. Ebbene tra due anni e mezzo saranno entrati poco più di 10 mila giovani medici ma avranno interrotto il rapporto di convenzione col sistema sanitario nazionale in 13.780. La differenza è di 3.600 professionisti, che equivalgono a poco meno di 4,5 milioni di italiani che non avranno più il medico o meglio dovranno andare a “pesare” su quelli rimasti, che vedranno aumentare il numero degli assistiti. A scapito della qualità dell’assistenza. Anche pensando a questo problema, nel decreto Milleproroghe si è alzata l’età pensionabile di questi dottori da 70 a 72 anni. Ovviamente il prolungamento è volontario. L’effetto sarà quello di avere medici di famiglia sempre più anziani.
Testa: Lavoriamo ogni giorno per garantire assistenza a milioni di cittadini, gestendo l’enorme carico dell’assistenza territoriale, affrontando in prima linea le cronicità e le emergenze sanitarie
Gli anni di vita in buona salute persi dagli italiani a causa di scarsa igiene e qualità dell'acqua è di 9,4 anni ogni 100mila abitanti contro una media continentale di 16 anni
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"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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