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Fondazione Gimema: il convegno dedicato alle cure palliative precoci per i tumori ematologici

Ematologia Redazione DottNet | 19/05/2023 17:20

Nella giornata del 19 Maggio si è svolto a Roma l’evento “Le cure palliative precoci in emato-oncologia:la nuova risposta di pazienti e caregiver”

Si è svolto nella giornata del 19 maggio l’evento della Fondazione GIMEMA, dedicato a “Le cure palliative precoci in emato-oncologia: la nuova risposta ai bisogni di pazienti e caregivers”.

La conferenza stampa, patrocinata da AIL- Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma, AIOM-Associazione Italiana di Oncologia, SIE-Società Italiana di Ematologia, UNIMORE-Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia,  SICP-Società Italiana di Cure Palliative, e supportata dalle sezioni di AIL Roma e Bari, ha visto la partecipazione di diverse figure del settore sanitario, quali ematologi, oncologi, palliativisti, biologi, infermieri, psicologi e associazioni dei pazienti.

Gli interventi avevano un obiettivo comune: dare al tema delle cure palliative una maggiore rilevanza all’interno della comunità scientifica e sensibilizzare l’opinione pubblica. Difatti, nella comunicazione col medico e nella conseguente scelta del percorso terapeutico, il paziente riveste un ruolo sempre più importante.

La crescente richiesta e necessità di cure palliative nasce da un dato di fatto: secondo gli ultimi dati, ogni anno almeno 150.000-180.000 pazienti oncologici necessitano di cure palliative ed è probabile che, per effetto degli studi clinici condotti sull’integrazione precoce delle EPC nell’ambito dei trattamenti antitumorali, questa domanda sia destinata ad aumentare.

In particolar modo quindi, in ematologia, le cure palliative simultanee rappresentano un modello di integrazione precoce e tempestiva nel percorso di cura, mirato a garantire la presa in carico globale del malato attraverso un’assistenza continua, progressiva e integrata tra terapie oncologiche, quando l’obiettivo non è più solamente la sopravvivenza del paziente.

Nel corso dell’evento, dopo l’apertura del Presidente della Fondazione GIMEMA Franco Vignetti, si sono alternati relatori di fama nazionale e persino internazionale:David Cella della Northwestern University di Chicago-USA e Camilla Zimmermann del Princess Margaret Cancer Centre, University Health Network di Toronto, che con il loro interventi hanno offerto una prospettiva di confronto internazionale sul tema delle Early Palliative Care – EPC.

A spiegare il valore delle cure palliative precoci in ematologia è stato soprattutto il Professor Mario Luppi, dell’Università degli Studi di Modena e Reggio EmiliaLe cure palliative sono una componente fondamentale del Servizio Sanitario Nazionale, una risposta essenziale e riconosciuta nell’ambito della riforma della copertura sanitaria universale, in quanto cure efficaci anche nel processo di sollievo del dolore e della sofferenza in chi convive con una patologia neoplastica.. Sono diverse le evidenze in letteratura scientifica che dimostrano come l’integrazione precoce delle cure palliative determini un significativo miglioramento non solo della qualità della vita ma anche dell’aspettativa di vita nei pazienti con malattia tumorale avanzata. In uno studio condotto su oltre 200 pazienti affetti da leucemia acuta, a Modena, l’intervento di EPC ha dimostrato di ridurre i sintomi fisici, di aumentare la consapevolezza della prognosi di malattia e degli obiettivi di cure, riducendo l’accanimento terapeutico. Nonostante i benefici, emerge dai dati di real life che nella pratica clinica quotidiana il ricorso a questo servizio è tuttavia ancora molto tardivo. Di qui la necessità di implementare programmi di formazione in cure palliative per gli specialisti ematologi-oncologi”.

A seguire, gli esperti hanno dedicato ampio spazio alle innovazioni, anche tecnologiche, nella gestione di patologie onco-ematologiche e al cruciale tema della qualità di vita dei pazienti. Ne ha parlato soprattutto Fabio Efficace, a capo dell’Unità di Qualità di Vita del GIMEMA:

La EPC ha lo scopo di fornire un’assistenza più personalizzata e centrata sui reali bisogni del singolo paziente all’interno della terapia standard che il malato già segue. In questo senso, l’ausilio dell’assistenza sanitaria digitale è molto importante per avere riscontri più precisi e puntuali sull’andamento delle condizioni di salute dei pazienti. Ad esempio, è possibile monitorare i sintomi dei pazienti in tempo reale per poter agire in modo più tempestivo, laddove ve ne fosse bisogno. Solo attraverso questi sistemi il medico è in grado di capire meglio il “peso” della malattia e della terapia dal punto di vista del paziente stesso. La piattaforma digitale GIMEMA ALLIANCE ha rappresentato un punto di partenza molto importante ed è stata recepita molto bene dai medici che l’hanno utilizzata.Questi sistemi vanno sicuramente implementati a livello ospedaliero e per questo è necessario incrementare la sinergia tra i diversi operatori sanitari e amministrativi per affrontare e risolvere aspetti logistici,e consentire una maggiore fruizione di tali strumenti ad un numero sempre più alto di pazienti”.

Durante il Convegno è stata colta l’occasione anche per presentare alla comunità scientifica l’opera patrocinata da UNIMOREL’Attenzione e la Grazia. Esperienze di comunicazione nelle cure palliative precoci in oncologia ed ematologia”: una raccolta in formato video di interviste a dieci familiari di pazienti oncologici ed ematologici, seguiti nell’innovativo modello della EPC.
 

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