Medicina Generale
Medicina Generale
Canali Minisiti ECM

Silvestro Scotti (Fimmg): la medicina del territorio indispensabile. Rinnovo contrattuale non più rinviabile

Medicina Generale Redazione DottNet | 09/11/2023 17:18

I medici del territorio sono solo il 14% del totale dei medici e con gli specialisti all’80%, dati che rispettivamente corrispondono al 20% e al 64% della media dei Paesi OCSE in relazione al 2021

Medici di medicina del territorio decisamente sottorganico, ma una spiccata capacità di rispondere alle richieste di salute legate a cronicità e fragilità. «Gli ultimi dati Ocse smontano una narrazione della sanità territoriale italiana fatta di inappropriatezza dei ricoveri e, indirettamente, certificano invece una capacità di problem-solving molto spiccata da parte dei medici che sul territorio rispondono alle richieste dei cittadini, evitando che siano costretti a ricorrere ad ospedalizzazioni improprie». A dirlo è il segretario generale di Fimmg Silvestro Scotti. Nella fotografia che delinea le caratteristiche del sistema sanitario nazionale dal 2011 al 2021 i dati che riguardano tutti i ricoveri legati a malattie croniche come asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) e insufficienza cardiaca congestizia (Chf); così come quelli relativi alle ospedalizzazioni causate dal diabete, confermano infatti un trend più che positivo, con l’Italia in costante miglioramento. Addirittura, guardano ad asma, Bpco e diabete, il Paese risulta al terzo posto per numero più basso di ricoveri evitabili.

«Dati che certificano l’efficacia della medicina del territorio e che rendono ancor più evidente come, rispetto al racconto che solitamente si propone ai cittadini, qualcosa non torni», prosegue il leader Fimmg. In altre parole, al di là delle opinioni, i numeri sono inequivocabili e devono essere letti nel modo giusto. Se si guarda, ad esempio al numero, di medici in rapporto alla popolazione, risulta evidente l’equilibrio con la media Ocse; ma basta andare più in profondità per rendersi conto di un pesante squilibrio a carico dei medici del territorio, il cui numero è decisamente sottodimensionato. I medici del territorio sono solo il 14% del totale dei medici e con gli specialisti all’80%, dati che rispettivamente corrispondono al 20% e al 64% della media dei Paesi OCSE in relazione al 2021. «Appare evidente che in questo Paese si continua a parlare di potenziare il territorio, ma non si programmano risorse umane specifiche e poi si banalizza limitandosi ad uno sguardo superficiale.
La vera programmazione – prosegue Scotti - parte dal rendere nuovamente attrattiva la medicina generale, potenziandola nel ruolo e valorizzandone i risultati professionali che ottiene. Incredibile che la realtà debba emergere dai dati OCSE e che nel dibattito interno, come accaduto negli ultimi anni post-Covid, la medicina del territorio appaia invece come responsabile di un fallimento di gestione del territorio. Esiste, evidentemente, un’altra storia da raccontare e di certo esistono altri colpevoli». Il segretario generale Fimmg punta infine il dito sull’aspetto contrattuale, ricordando che i medici di medicina generale non solo assicurano una risposta efficace pur essendo pochi e in molte parti d’Italia in via di estinzione, ma lo fanno nonostante un rinnovo contrattuale sia fermo ancora al 2019. «L’etica professionale e il rispetto dei valori che da sempre ci animano ci spingono, è stato così anche nei momenti più drammatici, ad essere sempre presenti e disponibili; ma questo non significa che si possa chiedere ad una categoria di svendere la propria professionalità e il proprio futuro. La medicina generale è un bene sul quale si deve investire, perché equivale ad investire sulla tenuta del sistema sanitario nazionale». Proprio su quest’ultimo punto si apre uno spiraglio: «Grazie all’impegno di SSIAC e delle Regioni – annuncia Scotti - ci aspettiamo di arrivare a definire il contratto 2019/2021 entro fine anno. Un obiettivo al quale stiamo lavorando con decisione da tempo e di certo non più procrastinabile, e qualunque ostacolo troveremo a questo nostro intendimento lo considereremo pretestuoso e responsabile della scomparsa del nostro ruolo nel Servizio sanitario nazionale. Ma prima di scomparire, si stia certi che ci faremo sentire».

Commenti

I Correlati

Formalizzato l’uso della telemedicina per il rilascio dei certificati di malattia, equiparando la visita a distanza alla constatazione diretta

Sette le associazioni federate. La nuova organizzazione rappresenterà i pazienti nel confronto con le Istituzioni, con un’unica autorevole voce. L’obesità in Italia riguarda circa il 12 per cento della popolazione

Cartabellotta: "Il DFP 2025 conferma che, in linea con quanto accaduto negli ultimi 15 anni, la sanità pubblica continua a non rappresentare una priorità per il Paese"

Sottosegretario Gemmato: “La prevenzione passa anche dalla corretta alimentazione. Il TanSiN sarà un punto di riferimento per una popolazione più consapevole e in salute”

Ti potrebbero interessare

"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"

"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"

Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”

Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa