Allungare i tempi non aumenta i rischi diagnosi tumore o morte
Negli Usa le colonscopie vengono consigliate in media ogni 10 anni per la popolazione over 50. Ora, una nuova ricerca condotta su 110.000 persone che avevano avuto una prima colonscopia con risultato negativo e su un gruppo di controllo di 1 milione di cittadini, ha osservato che che allungare i tempi a 15 anni - tra un' analisi e l'altra - non aumenta i rischi per la salute. "In pratica - spiega il rapporto pubblicato su 'JAMA Oncology" - aspettare 5 anni in piu' non ha mostrato di aumentare le probabilita' di una diagnosi di tumore al colon o al retto ne' i rischi di morte".
Lo studio è firmato dai ricercatori dell'Istituto di Candiolo-Ircss e promette di avere ripercussioni importanti sulla vita dei pazienti
Romano (SIGENP): “Criteri fondamentali condivisi con l’universita del North Carolina, obiettivo accompagnare i giovani con esofagite eosinofila alla cura dopo i 18 anni”
Al centro di questa scoperta ci sono i linfociti B, cellule del sistema immunitario che, quando ben organizzate all'interno del tumore, possono attivare una potente risposta difensiva
Pirtobrutinib di Lilly è una terapia mirata innovativa per il trattamento dei pazienti adulti con leucemia linfatica cronica recidivante o refrattaria, precedentemente trattati con un inibitore di Btk
Federfarma Lombardia insieme ad Alfasigma e Fondazione Poliambulanza per la prevenzione del tumore gastrico, che nel 2023 ha fatto registrare 15mila nuove diagnosi in Italia
I risultati di una survey su scala nazionale saranno presentati al XXXI Congresso SIGENP (Società Italiana di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica) a Palermo dal 26 al 28 settembre
Minelli: "Organizzazioni microbiche intestinali disordinate sono state trovate in varie condizioni neuropsichiatriche come ad esempio depressione, ansia e disturbi"
Presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Luigi Vanvitelli nasce l’U.O.C. di Epatogastroenterologia
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