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Novartis, oltre 150 milioni in ricerca e sviluppo entro 2028

Aziende farmaceutiche Redazione DottNet | 04/07/2025 15:04

Confalone: "Ora è il tempo di cambiare passo e superare gli ostacoli che ritardano l'accesso all'innovazione per i pazienti e limitano la crescita del settore, non riconoscendone il valore". Coco: L'Italia può essere potenza nella ricerca

Oltre 150 milioni di euro in ricerca e sviluppo entro il 2028, di cui 40 milioni dedicati alla ricerca italiana. Sono le risorse che Novartis Italia metterà in campo con l'obiettivo di evolvere il potenziale della ricerca al servizio della vita. Un milione sarà per la ricerca indipendente, puntando sull'innovazione attraverso lo sviluppo di piattaforme tecnologiche innovative: terapie cellulari e geniche, radioligandi e xRNA, a cui si aggiungono le due piattaforme consolidate di sintesi chimica e biologica.    Per confrontarsi sulle sfide della ricerca Novartis ha riunito a Milano, all'evento 'Sound of Science' i protagonisti del sistema salute. In primo piano il valore della ricerca per il Paese e per i pazienti e l'urgenza di potenziare la competitività dell'Europa e dell'Italia per garantire l'accesso alle nuove soluzioni che la scienza metterà a disposizione nei prossimi anni.

Senza investimenti, è il messaggio, è a rischio l'accesso dei pazienti alle nuove cure.    "Ora è il tempo di cambiare passo e superare gli ostacoli che ritardano l'accesso all'innovazione per i pazienti e limitano la crescita del settore, non riconoscendone il valore - ha spiegato Valentino Confalone (nella foto), amministratore delegato di Novartis Italia -. Serve una transizione verso un nuovo modello integrato di gestione delle risorse sanitarie, incentrato sui percorsi di cura e sulla centralità dei dati, per superare l'attuale gestione a silos della spesa sanitaria e i suoi meccanismi distorti di finanziamento".  

Negli ultimi due anni Novartis ha siglato oltre 30 collaborazioni strategiche nell'ambito della ricerca e sviluppo, con investimenti concentrati in data-science, tecnologia e AI, per migliorare i tassi di successo e accelerare i processi della ricerca. Nei prossimi due anni sono attesi gli esiti delle sperimentazioni cliniche (readouts) per 14 nuove molecole e oltre 30 nuovi farmaci sono allo studio, di cui 15 nelle fasi II e III di sperimentazione clinica. L'Italia ha tutte le carte in regola per essere una potenza anche dal punto di vista della ricerca clinica, dobbiamo ottimizzare alcuni aspetti, ma anche investire sulle nostre risorse, sulle persone che possono aiutarci, attraverso la loro formazione, ad essere i ricercatori di domani". Lo ha sottolineato Paola Coco, direttore scientifico di Novartis Italia, all'evento 'Sound of Science' i protagonisti del sistema salute, promosso dall'azienda per confrontarsi sulle sfide della ricerca e dell'innovazione.    "La ricerca e la possibilità di avere delle terapie innovative è il primo passo, ed è indispensabile, per potere poi avanzare ma da sola non basta - ha aggiunto -. Per questo vogliamo confrontarci con gli attori principali del sistema salute, per fare sì che insieme possiamo riuscire a portare il farmaco ad essere disponibile per i pazienti e quindi creare insieme una nuova sinfonia, con cui abbiamo anche dato il titolo all'evento".    "Da sempre Novartis è impegnata nella ricerca di nuovi strumenti che siano focalizzati sulla possibilità di poter far accedere i pazienti a terapie innovative - ha rimarcato -. E questo su quelle aree terapeutiche come la cardiologia, che purtroppo è ancora oggi la prima causa di morte in Italia, l'oncologia, la seconda causa di morte, la neurologia e l'immunologia che rappresentano le principali cause oggi di disabilità".    "Tanto abbiamo fatto in ambito di ricerca ma non ci vogliamo fermare, il nostro impegno in ricerca e sviluppo vuole proseguire - ha concluso -, ed entro il 2028 ci proponiamo di investire altri 150 milioni di euro".

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