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Fazio, con il vaccino limiteremo i casi di nuova influenza

Medicina Generale Redazione DottNet | 10/06/2009 10:00

Sì dell'Europea ad una strategia comune per elaborare in tempi brevi un vaccino su larga scala che possa lottare contro il rischio di una seconda ondata - il prossimo autunno - di contagio da parte del virus della nuova influenza A/H1N1.

''Il nostro obiettivo - ha detto ai cronisti il viceministro per la salute Ferruccio Fazio - è limitare in Italia il numero delle persone contagiate a 1-2 milioni'', grazie ad un vaccino 'ad hoc' che sarà pronto dalla fine di ottobre. Intanto, da Ginevra il vice direttore dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Keiji Fukuda ha detto che siamo molto vicini a una pandemia, menzionando la diffusione della nuova influenza A(H1N1) in Paesi dell'emisfero sud, come l'Australia. E se i tempi sono stretti, i ministri della salute dell'Ue hanno voluto essere rassicuranti stabilendo una scaletta di impegni per stabilire anche i gruppi di cittadini che dovranno essere vaccinati in via prioritaria.

Al riguarda Fazio ha ricordato che '' il virus colpisce non tanto la popolazione anziana quanto la fascia di età tra i 20 e i 40 anni''. Già al suo arrivo a Lussemburgo la commissaria europea alla sanità Androulla Vassiliou aveva messo in guardia: ''Non avremo fin dall'inizio tutte le quantità di vaccino disponibili e bisogna stabilire dei gruppi prioritari da vaccinare, altrimenti - ha proseguito - tutti gli stati europei saranno in pericolo''. Al momento, spiegano gli esperti, sono pronti diversi vaccini pilota ma necessitano ancora di interventi tecnologici per produrli su larga scala.
Insomma, l'attenzione degli Stati e della Commissione europea è puntata sulla futura evoluzione dell'epidemia e sugli strumenti per arginarla. ''La preoccupazione - ha spiegato Fazio - non è tanto per il presente, quanto per le potenzialità del virus, la cui evoluzione è difficilmente prevedibile. Si tratta di un virus altamente trasmissibile che può diventare ancora più aggressivo'', ha proseguito il viceministro ricordando come ''a volte in passato il secondo picco di un'influenza è stato più importante del primo''. I pericoli principali, ha spiegato ancora Fazio, sono quelli legati alle ipotesi di ''riassortamento'' del virus A/H1N1 che può mischiarsi con quello dell'influenza stagionale o, negli allevamenti, col virus dei volatili, generando così nuove forme imprevedibili. Il rischio pandemia è dunque sempre presente, ma nè l'Europa nè l'Italia in particolare intendono abbassare la guardia. Le indicazioni per concretizzare l'approccio verranno discusse dagli esperti della sanità dei 27 nel Comitato di sicurezza sanitario che dovrebbe riunirsi il 18 giugno, per poi essere confermate dal consiglio informale dei ministri della sanità dell'Ue in programma il 6 e 7 luglio.

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