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Tumori: 15mila italiani l'anno con cancro gastrico, picco in Romagna

Gastroenterologia Redazione DottNet | 10/06/2009 12:51

Un dramma che in media, quando la malattia è diffusa, porta alla morte in meno di un anno dalla diagnosi. Così gli oncologi riuniti a Orlando (Florida) per il meeting dell'American Society of Clinical Oncology (Asco) parlano del tumore gastrico, che conta 1 milione di nuovi casi l'anno nel mondo, e 12-15mila solo nostro Paese. ''E se all'estero il picco si registra in Cile, Giappone e Finlandia, da noi la più forte incidenza si concentra nell'area centro-orientale, in particolare in Romagna e a San Marino''. Parola di Alberto Sobrero, primario di oncologia medica dell'Ospedale San Martino di Genova, intervenuto al meeting americano.
 

“Il fenomeno del centro-Italia è misterioso, e sono in corso studi anche internazionali per fare luce su questi dati. Fra i sospetti dei ricercatori ci sono alcuni alimenti, come gli insaccati e la carne alla brace: un consumo intenso e costante di questi cibi aumenterebbe i rischi di tumore allo stomaco'', dice lo specialista. E se tanti italiani ogni anno devono fare i conti con una patologia killer, ''che ancora oggi li costringe a fare una vita tremenda, proprio negli ultimi mesi di vita" - spiega Sobrero - una buona notizia arriva da uno studio presentato a Orlando. Si tratta di una ricerca che - sottolinea il medico italiano - "ci dice che finalmente siamo sulla strada giusta''.

A suscitare l'entusiasmo di Sobrero lo studio Toga, coordinato da Eric Van Cutsem dell'University Hospital Gasthuisberg di Lovanio, in Belgio. Il suo team ha scoperto che un anticorpo monoclonale (trastuzumab) - usato già contro altri killer -potenzia gli effetti della chemio, e allunga la vita media dei pazienti di 3 mesi, in caso di carcinoma gastrico e mutazione Her2-positiva. Si tratta di una caratteristica genetica che accomuna il 25% della popolazione. ''Questo studio per noi e' stato uno scossone: l'approccio innovativo e personalizzato ha permesso di quadruplicare l'aspettativa di vita dei malati'', prosegue lo specialista.

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Ma in che modo? ''La terapia biologica rende il tumore più vulnerabile al veleno della chemio'', spiega l'oncologo. Oltre tutto non si tratta di un medicinale nuovo e interamente da studiare. Il farmaco, infatti, ha già portato notevoli benefici alle donne con tumore al seno Her2-positivo. E proprio in base ai risultati dello studio appena presentato a Orlando, l'azienda svizzera Roche presenterà domanda per ottenere l'approvazione per l'impiego dell'anticorpo nei tumori gastrici avanzati che presentino la mutazione. ''Riscontrare un benefico sulla sopravvivenza così grande in questo tipo di pazienti e' enormemente gratifacante'', gli fa eco Van Cutsem. ''C'e' un enorme bisogno medico insoddisfatto in questo
carcinoma avanzato. E i dati ci mostrano che la terapia mirata con trastuzumab comporta notevoli passi avanti'', conclude il ricercatore.

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