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Nuovo studio: vitamina D arma anticancro, taglia fino a un quarto casi seno e intestino

Gastroenterologia Redazione DottNet | 10/06/2009 15:51

Vitamina D arma anti-cancro. Un'arma non da poco, visto che - secondo l'analisi di ben 2.750 ricerche condotte in materia - potrebbe ridurre di un quarto l'incidenza del tumore al seno, di un terzo all'intestino. Lo sostengono i ricercatori dell'università della California, a San Diego, in uno studio pubblicato sugli Annals of Epidemiology.
 

Secondo l'equipe americana, assumere ogni giorno integratori di vitamina D potrebbe essere di gran lunga più efficace nella prevenzione dei tumori rispetto a un'intera libreria piena di consigli per uno stile di vita sano. Tanto che il 'sole in pillole' - come viene chiamata questa vitamina visto che è proprio l'esposizione solare a favorirne la produzione nell'organismo - dovrebbe essere dato alla popolazione all'interno di programmi di salute pubblica, afferma Cedric Garland, coordinatore dell'indagine. Secondo lo specialista, se ognuno assumesse 2 mila unità di vitamina D, la dose massima raccomandata, al giorno, si eviterebbero 200 mila casi di cancro del seno e 250 mila di tumore dell'intestino nel mondo.

Questo rapporto causa-effetto è un vecchio pallino di Garland, da quando - si legge sull'Independent - ancora giovane medico alla fine degli anni '70 attraversava gli States in macchina, dalla soleggiata California all'Johns Hopkins University sulla fredda costa Est. I tumori dell'intestino erano già allora molto più frequenti nel Nord e a Est e se la maggior parte degli oncologi ricercava le cause nella quantità di fibre nella dieta o nella diffusione di metodi di cottura come il barbecue, Garland pensava a un legame con il clima.

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La maggior quantità di luce solare stimolerebbe una maggior produzione di uno scudo naturale anti-cancro, cioè la vitamina D. Venticinque anni dopo, una serie di ricerche dimostra che la sua intuizione non era infondata. Non mancano però gli scettici. Gli scienziati dell'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro avvertono che elevati livelli di vitamina D nel sangue potrebbero non prevenire i tumori, ma essere un segno di uno stile di vita sano, grazie a cui si sarebbe più protetti da diverse malattie. Queta vitamina, in ogni caso, è sata già oggetto di studi passati in quanto si pensa che il suo recettore possa essere coinvolto nella patogenesi del melanoma cutaneo.

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