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Il punto di vista del cittadino

Ortopedia Redazione DottNet | 04/08/2008 14:50

Presentati al convegno da Francesca Moccia, coordinatrice nazionale del Tribunale per i diritti del malato Cittadinanzattiva, i dati che riguardano il cittadino.

Nel 2007 le segnalazioni dei cittadini in tema di salute mentale, pervenute presso il Tribunale per i diritti del malato, sono diminuite leggermente rispetto al 2006 (2,2% del totale delle segnalazioni, ossia 24.300, - 0,6% rispetto all’anno passato), ma il dato rimane invariato rispetto alle medie degli scorsi anni. Le donne restano le protagoniste principali con il 55% delle segnalazioni rispetto agli uomini con il 45%. La fascia d’età maggiormente coinvolta dal problema è tra i 23 ed i 53 anni (42,9%), seguita dai giovanissimi fino ai 22 anni (25%) e le persone adulte tra 54 e 74 anni (21,4%), in ultimo gli anziani (10,7%).

Le segnalazioni riguardano per lo più la difficoltà di gestire un paziente psichiatrico in casa, difficoltà di accesso alle strutture pubbliche, inadeguatezza delle strutture di ricovero rispetto alle condizioni cliniche del paziente. Il senso di abbandono da parte delle istituzioni sanitarie è vissuto per il 2,5% dai non autosufficienti che vivono soli e senza fissa dimora.
In prima linea, 1 segnalazione su 4 riguarda la difficoltà di gestire da soli un paziente psichiatrico in casa: la cura e la pazienza di una famiglia con un membro affetto da patologie psichiatriche sono già pesanti da sostenere con il supporto di una efficiente rete di servizi socio-sanitari, figurarsi quanto possa diventare insostenibile se i servizi invece risultano carenti. Il cittadino inoltre trova riscontro non adeguato per quanto riguarda la sua richiesta circa le procedure di interdizione e la legittimità del Tso (42% delle segnalazioni). Nel complesso, si evidenziano segnalazioni relative in tutta Italia, a testimoniare una diffusa ed omogenea carenza di assistenza sanitaria ai pazienti psichiatrici ed alle loro famiglie su tutto il territorio nazionale.

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