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Nuova influenza: altri casi, alcuni resistono ai farmaci. Fazio, siamo preparati

Medicina Generale Redazione DottNet | 03/07/2009 20:14

Continua a salire il numero di casi di nuova influenza e con l'arrivo dell'estate si teme una nuova impennata del virus H1N1 a causa dei viaggi.

E mentre i laboratori spingono il piede sull'acceleratore per produrre il più alto numero di vaccini, in Svezia si apre un vertice dell'Unione Europea per delineare strategie comuni contro la pandemia. Il viceministro Ferruccio Fazio alla luce dei 16 nuovi casi rilevati in Italia - che fanno arrivare a 146 il totale dei contagi nel nostro Paese - e del forte aumento di casi in Gran Bretagna dove sono attesi ad agosto, secondo le stime, 100 mila nuovi casi al giorno ha ammesso una preoccupazione che però, ha voluto aggiungere, è supportata dalla consapevolezza che ''siamo preparati ad affrontare il virus''. Nessun allarmismo quindi. E a Londra un uomo è morto dopo aver contratto il virus: si tratta della quarta vittima registrata in Gran Bretagna e la prima nella zona della capitale. Cattive notizie anche dalla Cina, dove a Hong Kong si è rilevato un altro caso di nuova influenza resistente al Tamiflu, principale farmaco antivirale per curarla, il quarto, dopo i casi della Danimarca e del Giappone.

''Alla luce di questi dati, siamo preoccupati ma il lavoro procede bene e al vertice europeo in Svezia si decideranno le misure per una strategia generale contro il virus - ha detto Fazio. Certo, non si può escludere che arrivino anche in Italia i grandi numeri della pandemia come in Gb e i viaggi estivi potranno espandere i contagi'', ha aggiunto il viceministro che ha escluso comunque l'ipotesi di una limitazione dei viaggi per evitare la circolazione del virus. Per quel che riguarda i vaccini, ha spiegato Fazio, proprio nel vertice svedese si cercherà di capire a livello di Oms e di Emea se è necessaria una procedura di emergenza (per fare arrivare il vaccino presto). Della possibilità di raddoppiare i vaccini che l'Oms metterà a disposizione entro l'anno (800 milioni di dosi) ha parlato il direttore del Centro ricerche sui vaccini della Novartis a Siena, Rino Rappuoli.
''Uno dei problemi più caldi sul tappeto a livello internazionale è indubbiamente quello delle dosi - sostiene il direttore. Raddoppiare le dosi del vaccino sarà possibile aggiungendo ad esso una sostanza adiuvante che ne potenzia l'effetto, ma anche se raddoppiate, le dosi non saranno comunque sufficienti se, come è d'obbligo fare in questi casi, immaginiamo il peggiore degli scenari, quello in cui sarà necessario vaccinare la popolazione mondiale''. Secondo Rappuoli lo scenario più semplice potrebbe prevedere solo la vaccinazione per i gruppi a rischio. Intanto un altro vertice mondiale per far fronte alle emergenze è già in corso a Cancun, in Messico per cercare nuove strategie per far fronte all'emergenza. ''Fare un fronte comune contro la nuova influenza'', è stato l'appello rivolto al mondo dal ministro della Sanità messicano Jose' Angel Cordova. Il presidente messicano Felipe Calderon ha chiesto che ''si serrino le fila per far prevalere l'interesse e il beneficio per tutti producendo un vaccino'', e ha poi insistito sul fatto che questo dovrà essere ''accessibile'' anche ai paesi poveri. Nel suo intervento, Margaret Chan, la direttrice generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), ha definito l'epidemia ''di gravità moderata''. Meno ottimista il ministro della Sanità degli Stati Uniti, Kathleen Sebelius, secondo la quale la nuova influenza ''minaccia di espandersi, poichè già affligge più di cento paesi''.

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