Marcia verso la stesura definitiva il piano per le vaccinazioni contro l' influenza pandemica. La campagna partirà intorno a metà novembre, secondo i programmi annunciati già tra giugno e luglio dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, e dal sottosegretario Ferruccio Fazio. Inizialmente saranno disponibili 8,5 milioni di dosi e verranno coinvolti i cittadini a rischio (con malattie croniche respiratorie, diabete, cardiovascolari), personale sanitario e dei servizi chiave del Paese.
A partire da gennaio ci sarà un secondo turno con 16 milioni di dosi a disposizione. Il vaccino sarà offerto a bambini e giovani tra 2 e 27 anni, più esposti al contagio e meno protetti dal punto di vista immunologico perché appartenenti a generazioni che non hanno mai conosciuto agenti infettivi simili. Il vaccino, in doppia dose, è gratuito, non va in farmacia ma solo negli studi dei medici e pediatri di famiglia e nei servizi pubblici. Non è obbligatorio, ma proposto. Le prime indiscrezioni sui preparativi per il prossimo autunno, stagione in cui è attesa un' impennata di casi anche in Italia, sono uscite ieri su iniziativa di Giuseppe Mele, presidente della Fimp, Federazione dei medici pediatri, che partecipa a uno dei tavoli di lavoro del ministero del Welfare. Mele però a proposito di popolazione giovanile da immunizzare ha indicato un' età diversa, dai 6 mesi ai 27 anni, che non coincide con quella ufficiale.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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